A Mirabella Eclano, infrastrutture all’avanguardia ma del tutto abbandonate

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Se in qualche altra parte della provincia, il problema sono le cosiddette opere incompiute o la mancanza di fondi per realizzare infrastrutture, a Mirabella Eclano esiste il fenomeno contrario. Gli spazi non mancano, ma numerosi sono i luoghi abbandonati al proprio destino.

Per iniziare la scaletta, non tra le più brevi, partiamo dal parcheggio di via Municipio. Dei sette piani dello stesso soltanto uno e mezzo viene utilizzato durante tutto l’anno, gli altri sei vengono adoperati esclusivamente in occasione del settembre eclanese, considerando che è l’unico periodo dei trecentosessantacinque giorni in cui nel centro storico possiamo parlare di vero e proprio flusso turistico. Nonostante ciò, a discapito dei cittadini, i consumi aumentano, mentre l’edificio tende a cambiare destinazione d’uso, essendo considerato sempre più location per coppiette in cerca di “un nido di amore” o semplicemente garage comunale.

L’altra grande opera non utilizzata è rappresentata dagli alloggi popolari di via Sant’Angelo. Il bando per l’assegnazione resta utopia, mentre le moderne abitazioni iniziano ad abituarsi a muffa e polvere. Lo stesso vale per i locali del rinnovato quartiere. Se in un primo tempo era scoppiata una diatriba per l’accaparramento degli stabili, oggi, sono vuoti o usati soltanto in maniera occasionale.

Una nota stonata sono poi le numerose piazzette nel centro storico. Sebbene sia stato compiuto un lavoro di restyling esemplare, l’utilizzo delle stesse rimane prerogativa della notte bianca. Gli spazi all’interno dei vicoli cittadini, durante il resto dell’anno, sono vuoti e le aree verdi circostanti sono affidate alla cura e dedizione di qualche abitante che si adopera con spirito civico.

Oltre alla pulizia, la domanda che ci viene spontanea è la seguente: Per quale scopo si è intervenuto su tali spazi? Questi luoghi, se utilizzati in maniera opportuna, potrebbero trasformarsi in punto di aggregazione o sinonimo di socializzazione, specialmente per i giovani, che oggi come non mai, hanno difficoltà a trovare luoghi comuni.

Lo stesso giardino del sociale, che si presentava come fiore all’occhiello per attività di assistenza e volontariato, viene usato soltanto sporadicamente ed in occasione di qualche festino. Lo stesso vale per l’anfiteatro a cielo aperto, che non ha mai visto una rassegna teatrale o una manifestazione artistica, degna di riconoscimento pubblico.

Anche per lo sport la situazione non è tra le migliori: gli impianti, realizzati in contrada Fontanelle, sono poco utilizzati e di certo non gestiti al meglio. Lo stesso vale per altri settori, come quello della cultura, dove la non presenza dell’Exultet la dice lunga o quello relativo al commercio, dove gli spazi comunali sottostanti alla Torretta hanno finito col diventare deposito e non volano di sviluppo.

A questo punto, la domanda che rivolgiamo agli Amministratori di casa nostra è la seguente: Perché al posto di pensare anticipatamente alla prossima competizione elettorale, non si cerca di fare qualche proposta concreta per riutilizzare e rendere funzionali una serie di opere pubbliche abbandonate al proprio destino?

Edoardo Sirignano


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