Circa 700 voti al M5S per «contestare» il sistema clientelare della “res publica”

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«Non siamo un partito, non siamo una casta. Siamo cittadini, punto e basta!».  Le ormai note parole dell’inno del Movimento Cinque Stelle, seppure siano passati alcuni mesi dalle ultime elezioni politiche, possono ritornare d’attualità a Mirabella Eclano, considerando che dei circa settecento consensi, ricevuti dalla compagine del comico genovese nella Valle del Calore, non c’è alcuna traccia.

A differenza di altre municipalità irpine, dove i grillini sono usciti allo scoperto, formando movimenti cittadini ed aprendo circoli o sezioni locali, nella moderna ‘Aeclanum’ dove sono finiti i ‘cinquestelle’?

La risposta non è tra le più complesse:  i simpatizzanti di Grillo ormai non esistono o sono proprio pochi. Sembra strana questa risposta, ma credo corrisponda alla verità. Pochi o quasi nessuno, se si considera qualche caso sporadico, sono stati coloro che hanno avuto il coraggio di uscire allo scoperto e di dichiararsi tali.

Allora dove sono i grillini made in Mirabella Eclano? Sono tra la gente. Tanti sono i cittadini che sono stanchi dei vecchi schemi della politica locale e chiedono un reale cambiamento. Infatti, i consensi ottenuti dal “Grande Puffo” genovese corrispondono ai diversi e numerosi malcontenti per la locale attività e gestione pubblica.

Voti di protesta, dunque, non diretti ad un singolo assessore, ad un consigliere particolare o a qualche gruppo o partito, ma sono voti che rispecchiano coloro che sono intenzionati a dire «no!» ad un sistema, ormai vecchio e sempre più logoro. Non bisogna meravigliarsi che nel ‘passeggio’ di via Roma tra i giovani si parli di meritocrazia messa da parte o di giochi di potere, ormai superati.

Se qualcuno, vuole affidare la paternità del risultato elettorale ottenuto dal M5S ai teenagers eclanesi commette un errore colossale. Basta fare un’analisi dettagliata dei risultati alle recenti elezioni politiche per capire che il dato sorprendente, conseguito a Mirabella Eclano dal Movimento Cinque Stelle  è omogeneo sia alla Camera dei Deputati sia al Senato.

Una semplice riflessione. Se a Palazzo Madama possono votare soltanto quelli che hanno superato i 25anni di età possiamo, quindi, dedurre che i rivoluzionari non sono i giovani, sempre più considerati responsabili di un terrorismo mediatico, ma la maggior parte degli eclanesi che a trecentosessanta gradi e senza alcuna distinzione di colore, chiedono un rinnovamento da parte della politica, ovviamente non con gli ideali del genovese Beppe, ma con proposte nuove, concrete e soprattutto direttamente proporzionali al contesto attuale.

Il tonfo del M5S, registrato negli ultimi giorni nella maggior parte dei comuni italiani, potrebbe ripetersi anche a Mirabella Eclano. Non sarebbe una novità! Ma quel voto, definito dai più “strano”, ha un senso profondo, ossia rappresenta la voglia di cercare qualcosa di diverso.

Ecco perché tutti coloro che, nella precedente nota politica, sono stati inclusi nel cosiddetto toto sindaco dovrebbero essere più attenti a soddisfare queste esigenze, che sicuramente non partono dall’antipolitica, modello ormai superati, ma da una convergenza tra le forze, in grado di ridare anima ad una Comunità, ormai spenta ed in cerca di qualcosa di nuovo.

Con questo, non vogliamo dire che bisogna rottamare il vecchio o l’usato sicuro, ma bisogna far interagire tradizione e novità, favorendo un clima che non solo possa ridare uno spiraglio di luce alla città, ma possa inserire Mirabella Eclano in un contesto di sviluppo economico, culturale, sociale e perché no anche personale, considerando che ognuno di noi vale uno e non zero.

Edoardo Sirignano


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