“Corpus Domini”, una tradizione millenaria che si ripete

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La solennità del ‘Corpus Domini’, nasce nel 1246 nella Diocesi di Liegi, in Belgio, per celebrare la presenza di Cristo nell’Eucarestia, allo scopo di dimostrare che, questa presenza, fosse reale e non simbolica, come alcuni sostenevano.

L’introduzione di questa festività nel calendario cristiano, si deve principalmente, a Suor Giuliana di Cornillon, una monaca agostiniana che avrebbe avuto una visione che la esortava ad adoperarsi perché venisse istituita la festa del Santissimo Sacramento per ravvivare la fede dei fedeli e per espiare i peccati commessi contro il Sacramento dell’Eucarestia. Le resistenze furono molte, ma con le iniziative e le insistenze della monaca, e grazie al vescovo di Liegi, Roberto de Thourotte, si arrivò ad istituire la festa del ‘Corpus Domini’. Solo dopo la morte di Suor Giuliana e del vescovo Roberto de Thourotte, si riuscirà ad estendere la celebrazione a tutta la Chiesa universale.

Papa Urbano IV, arcidiacono di Liegi, sollecitato dal vescovo Enrico di Gheidria e commosso anche da un evento prodigioso avvenuto a Bolsena, estese la festa a tutta la Chiesa fissandola al Giovedì della II settimana dopo la Pentecoste con la bolla ‘Transiturus de hoc mundo’ con la quale rievoca con discrezione le esperienze di Suor Giuliana avvalorandone l’autenticità. L’obiettivo dell’istituzione della festività, è rappresentato dalla convinzione di ritenere che attraverso una celebrazione, almeno una volta l’anno in maniera onorata e solenne, si possa sancire una presenza di ‘sostanza’ di Gesù Cristo.

A poco a poco la solennità del ‘Corpus Domini’ inizierà ad essere celebrata in varie città tra le quali Orvieto dove fu istituita (città in cui all’epoca il Papa dimorava), ma anche in alcune regioni della Francia, Germania, Ungheria. E gradualmente si arriverà anche all’introduzione della Processione portando, racchiusa in un ostensorio, un’Ostia consacrata ed esposta alla pubblica adorazione. Per espresso desiderio di Urbano IV, inoltre, durante la processione si cantavano Inni eucaristici, quali il Pange Lingua, quello principale; il Sacris solemniis nella sua sezione finale che costituisce il Panis Angelicus; ed una sequenza dal titolo Lauda Sion Salvatorem.

La solennità del Corpus Domini è una festa di precetto; in Italia, in passato lo è stata, ma poi si è deciso che non fosse più festa civile e si celebra, oggi, la Domenica successiva al Giovedì.

In relazione a questa festività esistono delle tradizioni locali quali l’’infiorata’, un tappeto naturale costituito da petali di fiori come avviene a Genzano di Roma, Bolsena – patria dell’evento, Spello, etc..; la sfilata de i ‘Misteri’, carri portati a spalla che raffigurano 13 figure sante, a Campobasso; a Poggio Imperiale è tradizione allestire, lungo il tragitto della processione, alcuni altarini, detti “tusèlle”, realizzati a mano dalla gente del quartiere che per l’occasione espone, per l’altarino, le coperte più belle, dove viene esposto il Sacramento per qualche minuto, coperte esposte anche sui balconi lungo il percorso della processione; tappeti di segatura colorata anziché di fiori, a Camaiore. Ad Orvieto, oltre alla tradizionale processione del Giovedì, il Sabato successivo si svolge il Corteo delle Dame in cui si ripropone la vita cittadina popolare nel Medioevo.

Alcune di queste tradizioni le ritroviamo anche a Mirabella Eclano, il nostro paese. In occasione della solenne celebrazione del ‘Corpus Domini’, infatti, assistiamo alla Processione Eucaristica che si svolge lungo un antico tragitto quale quello del centro storico, non percorrendo quindi le strade dell’intero paese.

Gli abitanti dei quartieri si adoperano per la preparazione di bellissimi altari composti dalla ‘infiorata’, cospargendo l’altare con tanti e bellissimi petali di fiori a rappresentare ‘rispetto’ per il SS. Sacramento; nel momento in cui Gesù sosta presso l’altare, il Sacerdote impartisce la benedizione eucaristica. Inoltre vi è anche la tradizione di esporre, sui balconi, le coperte più belle, affinché lungo il tragitto della processione ci sia, un’ulteriore manifestazione di rispetto.

Infine non manca, per una celebrazione così importante, la partecipazione alla Processione Eucaristica, delle Autorità Civili e Militari, dove il Sindaco sorregge un ‘ombrello’ antico a protezione di Gesù. La partecipazione delle Autorità, è volta a rappresentare, in relazione a questa solenne celebrazione, l’unità della Comunità.

Clorinda De Feo


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