Il Centro storico è un insieme di angoli dimenticati

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Ogni paese e città che si rispetti ha conosciuto lo sviluppo grazie all’interagire delle persone che l’hanno abitata, che l’hanno vissuta e difesa a pieno in nome dell’appartenenza comune. Questo fermento di idee e di opinioni, inteso come  momento di crescita culturale e spirituale, ha avuto luogo nelle piazze solitamente situate nei centri storici, luoghi centrali o strategici delle città.

Il  nostro paese – Mirabella Eclano – conta vari spazi  pubblici e proprio negli ultimi anni, con grande gioia degli stessi cittadini sono state create delle piccole aree  e delle piccole piazze, adiacenti ai vicoli nel cuore del centro storico del paese: dove prima c’erano pezzi di terra incolta o tratti di strada rovinati, sono sorte queste piccole oasi che fanno da contorno ad uno scenario già di per sé suggestivo.

Ci è pervenuta, però, sull’e-mail di Coyotes una segnalazione riguardante i problemi inerenti alla gestione, manutenzione e pulizia di queste zone . Chi abita questi luoghi ha cercato per un breve periodo anche a proprie spese di renderli vivibili, pulendo a turno, curando siepi e alberi, che devono essere tagliati periodicamente, acquistando piante nuove o disinfettando con specifici prodotti, per eliminare odori, germi derivanti dal passaggio incontrollato di animali come cani, ratti o volatili che, ovviamente, lasciano di qua e di là escrementi, rendendo impraticabili questi  spazi, diventati oltretutto campetti di calcio per piccoli e grandi che, in tutte le ore del giorno e spesso anche della notte, si arrampicano sui balconi di case adiacenti per riprendersi i palloni che volano da un lato all’altro del rettangolo di gioco i cui confini sono spesso delimitati con i vasi di piante, comprate dai singoli cittadini con l’intento di abbellire lo spazio che li circonda.

Sono così belli questi angoli di paese, che è un peccato non valorizzarli, dovrebbero essere teatro di manifestazioni culturali o protagonisti di semplici giornate ricreative per ridare colore e senso alla loro esistenza.

Negli ultimi  tempi, la piazza tradizionale sembra essere superata: televisione ed internet per esempio possono essere intese come piazze virtuali, dove la gente si incontra senza uscire di casa, questo fenomeno che ovviamente è di carattere generale rischia di  svuotare di significato i luoghi più rappresentativi dei nostri paesi, che rimangono all’ombra e che invece dovrebbero essere lo specchio  di  sentimenti e di emozioni di coloro che ci abitano, raccogliere stati d’animo ed opinioni.

La nostra Città  ha sempre dato rilevanza all’incontro di idee, ha  sempre posto al centro di eventi significativi i luoghi di aggregazione, per cui ci auguriamo che le numerose richieste dei cittadini, che anche attraverso il nostro giornale hanno fatto sentire la loro voce in merito a questo problema, vengano accolte  da chi di competenza e che  i nostri spazi possano essere resi vivibili e valorizzati in ogni loro aspetto.

Non solo facciamo appello all’attuale Amministrazione comunale, affinché  curi con più attenzione questi luoghi, ma  un richiamo va fatto anche a noi eclanesi che spesso dimentichiamo le norme del vivere civile e ci abbandoniamo in atteggiamenti  superficiali che certamente non giovano  al benessere dei nostri spazi che, invece, dovrebbero essere  rispettati soprattutto da coloro che li vivono nella loro quotidianità.

La piazza è un luogo pubblico, ma allo stesso tempo un luogo intimo, dove l’individuo si sente libero di esprimersi, ma anche protetto nella sua personalità, dal rumore e dalla vita frenetica della città, per tutti questi motivi cerchiamo  insieme di porre più attenzione e  di valorizzare i nostri spazi, dove possiamo trascorrere momenti di libertà e di condivisione culturale e sociale.

Maria Esposito


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