Antonio Bernaudo, giovane e saggio pokerista

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Antonio Bernaudo, 25 anni, professional poker player da quattro, è attualmente uno dei pokeristi online più quotati d’Italia e di recente ha portato a casa un’importantissima vittoria, ottenuta a San Marino, in occasione della quinta stagione dell’Italian Poker Tour.

Da quanto tempo pratica il poker?
«Ho iniziato a giocare per hobby nel 2009».

In quest’arco di tempo, oltre a questa svoltasi a San Marino, ha partecipato ad altre gare importanti?
«Sono principalmente un giocatore online, per me i live sono una sorta di vacanza! Anche nel marzo del 2009 partecipai a questo torneo, classificandomi al 26esimo posto e vincendo circa 5mila euro».

Nell’immagine comune, il poker è il gioco tipico praticato intorno al tavolo verde. In seguito è diventato online. Quali sono le differenze tra il live e l’online? Quale opzione preferisce?
«Il poker online è più alienante. Giochi davanti al pc con personaggi che sembrano finti, ma che in realtà corrispondono ad altri ragazzi che condividono i tuoi stessi interessi. Dal punto di vista economico, giocare online è più vantaggioso: le spese sono quasi nulle, si paga solo l’iscrizione al torneo. Il gioco live, d’altra parte, è bello perché hai a che fare direttamente con l’avversario. Si innescano meccanismi particolari che riguardano la sfera psicologica. Ad esempio, se stai bluffando, quando giochi dal vivo, devi prestare attenzione ai comportamenti che assumi, per non destare sospetti. Il poker live è più lento e più psicologico, senza contare il fatto che ci sono premi più consistenti a cui ambire. Diciamo per alcuni aspetti preferisco il poker online, per altri il gioco live».

Questo gioco on-line ha il potere di creare dipendenza. Che opinione ha a riguardo?
«Secondo me, da questo punto di vista, il poker è stato strumentalizzato dai media e considerato come un qualsiasi gioco gambling, anche se non lo è. Alla base del poker c’è grande disciplina, tanta tecnica ed evoluti concetti matematici. Chi trascura questi aspetti lo rende un gioco d’azzardo. Solo tanto studio e costante applicazione possono rendere il poker una fonte di guadagno».

Quali sono quindi le qualità di un buon giocatore?
«Innanzitutto, bisogna saper gestire il proprio bankroll, cioè il budget destinato al poker. In questo gioco non si può azzardare troppo, perché i risultati vengono fuori solo dopo un campione alto di partite. Poi ci vuole abilità, concentrazione, capacità di comprendere l’avversario».

Ha vinto 65mila euro. E’ un bel gruzzoletto, cosa ha provato?
«Ammetto che vincere una simile cifra potrebbe dare alla testa! Io, in realtà, sono una persona responsabile e di questo ringrazio i miei genitori, perciò penso che li metterò da parte per investirli in futuro, quando non giocherò più. Per adesso continuerò a fare la vita di un venticinquenne».

Antonella Salierno


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