Cercasi parco giochi… in via Calcazanco, l’indecoroso anfratto botanico per i nostri bambini

parco (5)

Sembra corrispondere proprio ad un curioso ed alternativo progetto di design ambientalistico-urbano, il piccolo e relegato anfratto botanico che tristemente affianca, da anni, il corale cartello di “Benvenuto” nella nostra cittadina. Peccato, però, che la recente e moderna riqualificazione del Rione Sant’Angelo, abbia fugato l’occasione di inglobare, nel progetto meticolosamente curato, anche uno spazio di vivibilità destinato ai più piccoli, con giochi e giostrine che ne assicurino il benessere fisico e socio-psicologico.

Visibile trascuratezza del manto erboso, un paio di giostrine datate e deteriorate, peraltro, faticosamente collocate in un pezzo di terra di cui si ignora, da anni, persino l’esistenza. E’ questo, lo ‘spettro’ di ciò che resta dell’unico parco giochi esistente nella cittadina eclanese.

Quale? Quello di Via Calcazanco, all’ingresso della Città. Un pseudo parco giochi, in prossimità di un’importante ma  pericoloso incrocio che separa due strade ininterrottamente trafficate e dove, tra l’altro, una delle più importanti attività dell’infanzia, è strenuamente messa alla prova dalle famiglie più coraggiose, e ancor più mortificata dalla scelta di un nuovo e sempre più dispendioso progetto urbanistico della città, previo persino l’intangibile e fondamentale diritto al gioco dei nostri bambini, i quali da tempo, vengono “trasferiti” in aree verdi di paesi limitrofi, bene organizzate nelle funzione ricreativo-sociale, invadendo, peraltro, lo spazio vitale dei piccoli fruitori ivi residenti.

La domanda sorge, dunque, alquanto spontanea e fortemente unanime. Sarà capace il nostro ospitale ‘villaggio’, paradossalmente immerso nel verde, di far conciliare la sostenibilità dei progetti urbani con le esigenze dei cittadini? Ancora. Si potrà realizzare, senza troppe pretese un piano urbanistico comunale che sostenga la rimarcata esigenza sociale della nostra comunità e delle famiglie, garantendone e favorendone la funzionalità e ancor più, le modalità di un’attenta gestione?

Noi genitori, dunque non ci affidiamo alle inutili e circoscritte petizioni, ma ad un adeguato e coscienzioso riscontro, da parte di chi possiede, oggi, il potere di quello strumento, evidentemente inceppato, della riqualificazione urbanistica, volta a migliorare la qualità della vita dei nostri figli.

Anna Esposito

 

 


Print pagePDF pageEmail page
Print Friendly, PDF & Email