Domenica 7 luglio, don Corrado Penta festeggia 50 anni di Sacerdozio

50 don corrado - volantino

La famiglia Penta è stata caratterizzata, storicamente, da una folta schiera di sacerdoti che hanno servito la Chiesa dedicandosi ad opere di beneficenza ai bisognosi. Don Corrado Penta, nostro concittadino, più che dedicarsi alla carriera ecclesiastica, pur avendone i requisiti per perseguirla, ha preferito dedicarsi alla cura delle anime e al servizio della Comunità, e nel corso della sua opera si è trovato spesso ad occuparsi della costruzione, ricostruzione, di complessi ecclesiali, in particolare nel periodo dei terremoti; periodo che ha richiesto un’azione volta a riparare i danni ma al contempo ad essere al passo con le novità strutturali richieste dall’attualità dei tempi.

L’azione di don Corrado ha riguardato non solo il recupero degli edifici sacri (S. Caterina, Addolorata, Calore e Pianopantano) ma soprattutto la valorizzazione dei riti liturgici, importante per accogliere al meglio coloro che per varie ragioni hanno avuto ed hanno ancora bisogno del parroco come i bambini che si preparano alla prima comunione, alla cresima, i giovani dell’Azione Cattolica e tutte le persone che fanno parte di Associazioni pastorali e di assistenza.

Altro aspetto che lo contraddistingue è il carattere gioviale, testimoniato da quanto svolto all’interno della comunità, dall’insegnamento della religione che lo porta ad essere disponibile con tutti, offrendo parole di conforto, venendo incontro a situazioni di bisogno; il tutto compiuto nella massima discrezione.

Don Corrado Penta nasce il 21 Agosto del 1936, nel centro storico di Mirabella Eclano ed è l’ultimo di quattro figli. Il nome Corrado, gli fu imposto in omaggio ad uno zio e fu battezzato nella Chiesa Parrocchiale di Passo di Mirabella. In quarta elementare fece la Prima Comunione e la Cresima. Ai sacramenti si avvicinò con preparazione grazie all’ausilio di Donna Maria Criscuoli che svolse questo tipo di missione tutta la vita; a sei anni inizia la scuola elementare.

Negli ultimi anni delle scuole elementari, don Corrado, frequentava le chiese con grande stimolo, contribuendo molto, in tal senso, anche la forte religiosità della madre.

Intorno al 1950 entra nel seminario di Avellino per frequentare la prima media. Concluso questo ciclo di studi prosegue con il ginnasio nel seminario regionale di Benevento dove farà la vestizione clericale. Infine verrà promosso con l’ammissione al liceo dove ultimerà il triennio del liceo, sempre presso il seminario regionale, arrivando agli esami di maturità valevoli per poter frequentare il corso teologico di quattro anni.

Negli ultimi anni di Teologia, per desiderio dell’Arcivescovo di Benevento Mons. Raffaele Calabria, nelle domeniche si dedicherà al catechismo raggiungendo le campagne e i paesi vicini, in bicicletta.

Don Corrado, circa il ricevimento degli ordini sacri, volle prendere la prima tonsura nella chiesa madre di Mirabella la sera del 20 dicembre 1959 con il vescovo Mons. Gioacchino Pedicini, per dare testimonianza della sua vocazione affinché altri ne seguissero l’esempio. Per l’occasione don Pasquale Di Fronzo prepara la popolazione con un dépliant esplicativo del rito e dell’ingresso di don Corrado nel clero, incardinandosi nella nostra diocesi. Gli ordini sacri si ricevevano lungo i quattro anni di studio prima dell’ordinazione sacerdotale e iniziavano con l’ostiariato e il lettorato, che furono conferiti il 5 settembre 1960 ad Avellino dal Vescovo Mons. Gioacchino Pedicini.

L’ostiario deve curare lo splendore della Chiesa, suonare le campane, aprire e chiudere le porte della Chiesa; al lettore spetta leggere e cantare le lezioni, benedire il pane e i frutti nuovi. Seguono l’esorcistato per allontanare il demonio e l’accolitato per servire le sacre funzioni. Questi sono gli ordini minori a cui seguono i tre maggiori quali il suddiaconato, il diaconato, il presbiterato. Gli ordini minori e il suddiaconato, di istituzione ecclesiastica sono stati aboliti dal Concilio Vaticano II, mentre il diaconato, il presbiterato e l’episcopato sono di istituzione divina e non possono essere aboliti.

Don Corrado col suddiaconato ordinato nel luglio del 1962, ebbe il titolo di “Don” e iniziò a recitare il breviario quotidiano; divenne Diacono, nel seminario regionale di Benevento, il 6 gennaio del 1963.

Il 7 luglio del 1963, un anno dopo il terremoto del 1962, don Corrado fu ordinato sacerdote, alla presenza del parroco don Nicola Gambino e del vescovo, Mons. Gioacchino Pedicini. Dopo qualche mese, ad ottobre, i neordinati dovevano passare il primo anno nel seminario vescovile per fare da prefetto ai seminaristi e al contempo curarne la scuola; don Corrado, infatti si occupò dell’insegnamento di Lettere, Storia e Geografia.

Nel 1964 fu nominato parroco di Santa Caterina, una nuova parrocchia nelle campagne di Mirabella, che nacque dalla trasformazione di un’Abbazia sita in Fontanarosa, da familiare a territoriale, assumendo la seguente denominazione “Abbazia di Santa Maria a Corte in Santa Caterina”. Questo trasferimento generò delle proteste e pertanto si rese necessario individuare un parroco che si insediasse. Dopo alcune valutazioni ci si rese conto che fosse opportuno favorire l’insediamento di un parroco del posto e alla fine si pensò a don Corrado, che aveva i giusti requisiti e che accettò volentieri l’incarico. Così, con bolla vescovile del 1 ottobre del 1964, don Corrado Penta, fu nominato primo parroco della nuova parrocchia.

La parrocchia era composta da circa 300 abitanti e non era agevole raggiungerla data la presenza di strade fangose, scoscese e senza illuminazione pubblica. Inoltre la Chiesa presentava lesioni importanti provocate dal terremoto del 1962 e don Corrado si attivò per favorirne la ricostruzione, adoperandosi in iniziative per reperire i fondi per le necessità della Chiesa, organizzando un buon servizio liturgico volto alla giusta riuscita dei riti, rivolgendosi all’amministrazione per la realizzazione di quanto necessario per agevolare il transito verso la Chiesa, inaugurando anche una scuola materna parrocchiale e dando avvio ad uno sviluppo della piccola zona. In particolare il 14 ottobre del 1976 vi fu la benedizione della prima pietra per l’edificazione della nuova Chiesa di Santa Caterina, che fortunatamente ha retto al terremoto del 1980.

Ma dopo solo un mese e mezzo dall’apertura della nuova Chiesa avvenuta nel luglio del 1986, vengono soppresse le celebrazioni di sacramenti, esequie e funerali restando soltanto la celebrazione della messa festiva da parte di sacerdoti di paesi vicini. Di questa soppressione tutti sapevano, Vescovo e Curia, ma solo don Corrado non era stato informato, venendolo a sapere con sorpresa attraverso un avviso che il Vescovo dette in Chiesa. Si cercò di rimediare a questo stato di cose invitando don Corrado a collaborare con il parroco della Chiesa di Calore, della quale dopo tre anni fu nominato parroco.

Quindi don Corrado è stato l’unico parroco della Chiesa di Santa Caterina, dall’istituzione nel 1964 alla soppressione nel 1986 e scomparendo la parrocchia di Santa Caterina è scomparsa anche quella di Santa Maria a Corte dalla quale era derivata.
Per dare collaborazione al parroco don Nicola Gambino, don Corrado fu nominato Rettore della Chiesa di San Sebastiano in Mirabella, frequentata per la devozione in onore dell’Addolorata, ove è sorta poi la Chiesa dell’Addolorata. Come per Santa Caterina si è adoperato per il restauro anche della Chiesa dell’Addolorata tanto da recarsi più volte in America per accogliere le offerte degli emigranti.

Dal 1987 al 1994 ricopre la carica di membro del Consiglio presbiterale. Nel 1989 fu eletto vicario foraneo della forania di Mirabella che aveva nel suo ambito di competenza oltre alle parrocchie di Mirabella, quelle di Fontanarosa, S. Angelo all’Esca, Taurasi, Luogosano, Paternopoli, San Mango.

Con la riforma del 1986 le diocesi furono accorpate e così delle cinque parrocchie di Mirabella ne rimasero soltanto tre, Mirabella, Passo, Calore; abolendo quindi la parrocchia di Pianopantano. Nel giugno 1989, don Corrado fu immesso nel possesso canonico della parrocchia di S. Maria del Carmine di Mirabella Eclano con sede a Calore e comprendente le due frazioni di Calore e Pianopantano. Per poter occuparsi delle due chiese, don Corrado lasciò la Chiesa dell’Addolorata al parroco don Remigio Spiniello.

Insediatosi a Calore, don Corrado istituì il Consiglio Pastorale e quello degli ‘Affari Economici’; ed anche l’associazione mariana. Le difficoltà che don Corrado ha dovuto affrontare non sono state poche ma finalmente i lavori di ricostruzione ebbero termine nel 1997. Anche per la Chiesa di Pianopantano sono state molte le azioni di don Corrado volte a favorire il completamento di tutto quanto necessario per ridare alla comunità un adeguato luogo di culto.

Quanto fin qui enunciato ci da testimonianza piena di ciò che rappresenta don Corrado: una persona, gioviale, disponibile, ed anche predisposta alla “battuta”, come testimoniato da molti cittadini, che si è dedicata concretamente, sia materialmente che spiritualmente, alle azioni necessarie per favorire la presenza di Gesù Cristo all’interno delle comunità, ma soprattutto lo ha fatto con ‘grande’ discrezione. Solo per citarne alcune di azioni… Ha dato aiuto ad anziani, malati, poveri; ha sbrigato pratiche burocratiche in ritardo per aiutare coloro che avevano necessità di ricostruire le case danneggiate dal terremoto; si è posto a disposizione dei fedeli per gli orari più comodi per le celebrazioni; ha insegnato religione nelle scuole con tutte le difficoltà che si trovano con gli studenti rispetto al significato dell’insegnamento di questa materia; ha organizzato, partecipato a vari pellegrinaggi.

Questo scritto ci fa capire il perché del carattere particolarmente speciale di questo 50° Anniversario del Sacerdozio di don Corrado Penta, giacché attraverso la sua esperienza di vita ognuno di noi possa trarne il giusto insegnamento nella propria vita quotidiana.
Sicuramente le persone intelligenti riusciranno a comprendere che, per dare il giusto senso alla propria vita, ognuno può, imitare molte delle azioni svolte da don Corrado poiché per tante di esse non è necessario essere “uomini e donne di chiesa”; basta essere solo veri Uomini e vere Donne che abbiano come obiettivo quello che, attraverso la parola di Dio ci viene comunicato quotidianamente, cioè «vivere la propria vita con gli altri e non senza gli altri, per il bene reciproco’…».

Un augurio affettuoso e un ringraziamento, al nostro caro don Corrado da tutti noi, per tutto ciò che ha donato e che ancora potrà fare.

Clorinda De Feo


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