Mirko Tammaro, tenace centrocampista col “vizio” del gol

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Mirko Tammaro,classe 1990, già da alcuni anni ha spiccato il volo, confermandosi ottimo calciatore della serie D. Con una carriera calcistica segnata da importanti successi, preziosi contratti e sfortunati incidenti, tuttavia, il centrocampista con il “vizio” del gol si è mostrato sempre pronto a ricominciare.

Ripercorriamo la tua carriera calcistica, partendo dai primi anni trascorsi nella società “Irpinia Calcio”, allenata dal tecnico Ignazio Nardone.
«Ho iniziato a giocare nell’Irpinia Calcio. Ho trascorso la stagione nella categoria allievi dell’Eclanese, anno in cui abbiamo vinto il torneo, per poi passare nella primavera dell’Avellino. Ho militato in seguito a Luogosano, in promozione e l’anno dopo in serie D, all’Olympia Agnonese, dove sono rimasto per due anni (2008-2010), l’ultimo dei quali mi ha regalato enormi soddisfazioni. Ho trascorso la stagione calcistica successiva a Pagani, in una squadra che all’epoca era in C1, anche se purtroppo, a causa di un infortunio, non ebbi la possibilità di giocare. Nel 2012 sono stato in serie D, all’Atletico Trivento, e l’ultimo anno alla squadra Isola Liri.»

La tua esperienza di calciatore ti ha regalato grandi successi e tante soddisfazioni. Tuttavia sei andato incontro ad alcuni infortuni che ti hanno ostacolato il percorso. Come hai affrontato quei periodi?
«Purtroppo, nell’ambito sportivo, si fanno i conti tanto con le gioie, quanto con i dolori! In passato ho subito diversi infortuni, a causa dei quali sono stato fermo. Oltre all’infortunio del 2010 che mi ha impedito di giocare con la Paganese Calcio, ce ne sono stati altri che mi hanno ostacolato e l’ultimo proprio quest’anno. Non ho più giocato con l’Isola Liri, ma in Eccellenza con il Turris Santa Croce. Guardando il lato positivo, posso dire di essere contento: con questa squadra abbiamo vinto la Coppa Italia. Personalmente, ho avuto grandi soddisfazioni, ho infatti segnato 5 gol e  l’ultima rete, frutto di un calcio su punizione, è stata quella decisiva per la vittoria. Gli infortuni che ho avuto mi hanno costretto a stare fermo, ma ogni volta ho cercato di ripartire con grinta e tenacia. Non nascondo che nei momenti più duri e difficili, mio padre, che è stato il primo a credere nel mio talento e a spronarmi a coltivare la passione del calcio, mi è stato vicino e di grande aiuto»

Sei un calciatore giovanissimo, ma già con una grande esperienza in serie D. Al di là di cosa offrirà il mercato, ti senti pronto per il professionismo?
«Sì, penso di aver raggiunto la maturità giusta. Spero solo di essere più fortunato in futuro!»

Vivi fuori da alcuni anni per via dei tuoi impegni calcistici. Ti senti legato a Mirabella?
«Sicuramente, pur vivendo fuori, mi sento ancora fortemente legato al mio paese. So che dal punto di vista calcistico sono in tanti a seguirmi. E, da parte mia, seguo il calcio giocato a Mirabella. Per un periodo in cui sono stato fermo ho anche collaborato attivamente con la squadra. Ho sempre avuto la sicurezza che, pur allontanandomi per coltivare questa grande passione che ho sin da piccolo, le amicizie costruite a Mirabella sarebbero rimaste solide e posso dire di non essermi sbagliato!»

Antonella Salierno


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