«La Fenice» on-line dice alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire

gli intoccabili

E’ proprio vero: “La libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire” (George Orwell). Con questa frase del noto romanziere e saggista britannico potrei anche terminare qui e lasciarvi riflettere.

Sento però il dovere, quale responsabile di questo periodico on-line, di chiarire alcune circostanze e dare quindi delle spiegazioni.

Nell’ultima uscita (quella di agosto) alcuni articoli sono stati firmati con pseudonimi, questo perché chi si è voluto cimentare in questa avventura editoriale, conoscendo l’ambiente paesano, ha manifestato il legittimo timore di essere frainteso, con tutte le conseguenze del caso. Non è stata e non è codardia!

E’ vero! Nella città di Mirabella Eclano dire o meglio ancora raccontare verità circostanziate non è lecito. Soprattutto se gli argomenti trattati riguardano sia  la “res publica” eclanese sia noti e meno noti Amministratori comunali.

Si è di fronte a personaggi che definirli «…gli intoccabili!…» è poca cosa. Eppure si sa che chi amministra una Comunità, sia esso sindaco, assessore o semplice consigliere comunale, è sempre soggetto a critiche per il ruolo pubblico che riveste.

Non dico niente di strano o di nuovo, anzi questi signori del loro operato devono dare spiegazioni, quando le si chiedono, ai propri concittadini. Così come non devono amministrare la “res publica” come una proprietà personale, non fare e disfare a loro piacimento, non gestire con superficialità i soldi della Comunità e accettare, invece, il confronto ed anche lo scontro dialettico.

La comunicazione è un veicolo primario di crescita e di civiltà, non accettarne le regole porta inevitabilmente alla perdita dei valori (se veri e sentiti) di antiche amicizie familiari e personali, nonché del rispetto e della stima professionale reciproca.

Non voglio entrare nel “particulare”, non è nel mio stile.

Anche all’interno di questa edizione settembrina ci sono diversi ed interessanti articoli firmati con pseudonimi e invito l’attento cittadino-lettore a soffermarsi sul contenuto e non andare alla spasmodica ricerca, ad ogni costo, dell’autore del “pezzo”. E’ un atteggiamento da stupidi!

Chi, invece, si sentirà chiamato in causa potrà liberamente, se riterrà opportuno,  rispondere, offrendo la “sua” verità attraverso il nostro giornale.

Così come già scritto, nell’editoriale della nostra prima uscita (maggio), «La Fenice» on-line cercherà di rappresentare, in modo del tutto genuino e comprensibile, la realtà in cui viviamo con le sue problematiche quotidiane.

Sarà lo strumento di stimolo e, perché no, anche di provocazione oggettiva ma costruttiva (iniziata già nel 1998 in forma cartacea) verso coloro i quali oggi ricoprono un ruolo sia nella società civile eclanese sia all’interno del “palazzo” comunale.

Sono e siamo per il pluralismo della verità, ovvero pluralisti nel senso di comprendere e considerare più aspetti di una stessa verità.

 Benigno Blasi

 


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