L’Istituto di Credito Sportivo chiede 64mila euro al Comune, quale garante di una fideiussione ad una Società sportiva privata

biliardo

Altra ‘tegola’ per le casse del Comune di Mirabella Eclano. L’Istituto per il Credito Sportivo, con lettera A.R., agli inizi dello scorso mese di luglio ha bussato cassa all’Amministrazione comunale per una fideiussione, stipulata (euro 100mila) dall’Ente eclanese, quale garante della Società Sportiva D. “Aeclanum” S.r.l., ubicata in piazza XXII Maggio n.1.

Ci riferiamo alla struttura sportiva (da qualche mese chiusa), meglio conosciuta come ‘sala da biliardo’ ubicata nei locali, sottostante la ‘Torretta’, di proprietà comunale.

L’Istituto di Credito Sportivo, preso atto dell’inadempimento nei versamenti delle rate di mutuo si è vista costretta a dichiarare il mutuatario Società Sportiva D. “Aeclanum” S.r.l. decaduto dal beneficio del termine in quanto, alla data del 31 luglio, maturava un debito di oltre 22mila euro.

E successivamente, per effetto della citata decadenza, ha inviato il Comune di Mirabella Eclano, in qualità di garante di quanto dovuto, per effetto della sottoscrizione della fideiussione, a versare, con valuta 12 settembre 2013, la somma complessiva di circa 64mila euro dovuta dall’inadempiente Società sportiva per residuo capitale, penali, rate scadute e interessi di mora.

Perché il Comune di Mirabella Eclano si è costituito garante nella fideiussione concessa ad una società privata, ovvero alla Società Sportiva D. “Aeclanum” S.r.l.?

Vi è stata, fino ad oggi, convenienza per le casse comunali? Anzi,  la Società sportiva in questione ha regolarmente pagato il fitto mensile dei locali comunali utilizzati fino a qualche mese fa?

Speriamo solo che l’Amministrazione comunale abbia posto rimedio, a questa incresciosa vicenda, con la nomina di un legale per contestare la richiesta (legittima!) dell’istituto di Credito Sportivo e nel contempo chieda alle autorità competenti il sequestro dei beni mobili, di proprietà della Società sportiva, ancora presenti all’interno dei locali comunali.

Sicuramente sarà poca cosa, ma almeno si potrà recuperare il salvabile.

Aramis


Print pagePDF pageEmail page
Print Friendly, PDF & Email