Per fine anno la graduatoria definitiva dei 48 alloggi popolari, ma l’Amministrazione «annulla» il contratto con la ditta appaltante

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E’ un sogno o è la cruda realtà?

Mentre l’Ente Iacp di Avellino aveva garantito, per la fine di quest’anno, di pubblicare la graduatoria definitiva per l’assegnazione di 48 (+10) alloggi popolari realizzati nel territorio di Mirabella Eclano (zona Centro e frazioni di Calore e di Passo Eclano), l’Amministrazione comunale «annulla» il contratto con la ditta appaltante.

Per la Comunità eclanese, ma soprattutto per quelle famiglie in attesa di una degna sistemazione abitativa, questa notizia è stata recepita come “un fulmine a ciel sereno”.

Intanto, con specifica determina – n.331/UTC del 1 ottobre 2013 – l’ingegnere Capo Antonio Masciola, nella qualità di Responsabile sia del Servizio sia del Procedimento Unico, rescinde il contratto, per gravi inadempimenti, alla ditta appaltante AL.CA Costruzioni scrl, con sede in Benevento.

E’ pur vero che la realizzazione degli alloggi popolari  doveva essere completata entro 720 giorni dalla data di consegna dei lavori, avvenuta il 23 maggio del 2005, quindi dopo circa due anni.

E’ pur vero che sono trascorsi ben otto anni e mezzo, ma è anche vero che i lavori sono a buon punto per la consegna. Ma cosa di tanto grave è successo?

Si legge nella determina che «…i lavori non sono stati a tutt’oggi 01 ottobre 2013, né terminati né eseguiti correttamente, non rispettando con ciò l’appaltatore quanto previsto e disposto nel contratto intercorrente tra le parti…».

Però, nella lettura di questa specifica determina di risoluzione contrattuale, secondo il nostro modesto parere, si evidenziano delle negligenze amministrative  – volute o non – che fanno riflettere e che innescano diversi ma numerosi interrogativi, tutti rivolti però all’Ingegnere Capo Antonio Masciola che, nello svolgimento delle sue mansioni, è sempre molto attento al proprio “particulare”. Questa volta, però, in questa “delicata” vicenda ha ricevuto, come si suol dire, di rimando “un infisso” in faccia.

Non sono dubbi, incertezze o perplessità, ma sono soltanto delle elementari deduzioni.

Perché nella determina (da incriminare) non è stato riportato il “CIG”, che è un codice identificativo, previsto per legge, e che serve per la tracciabilità delle somme già erogate e/o eventualmente da contestare?

Sempre in questo atto amministrativo (si legge) che «…il Comune, sempre in persona del RUP, più volte ha contestato alla predetta impresa aggiudicataria la non corrispondenza di quanto pattuito, sia in termini di tempi di esecuzione che di regolare esecuzione, con le note agli atti dell’Ente…».

Sicuramente giuste, le “note” di contestazione del tecnico Masciola, Responsabile del RUP, ma ha di fatto sottoscritto degli ordini di servizi oppure ha semplicemente scritto solo note su note, su un pentagramma musicale? Lo dimostri!

Altro dubbio: nella determina, ogni qual volta che viene citata la ditta appaltante dei lavori  è identificata sempre con la “partita Iva” e non con la sede legale, così come anche in merito alla notifica dell’atto di risoluzione contrattuale. Perché questa anomalia? La ditta in questione è inesistente?

Ennesima perplessità: perché nel redigere la premessa, l’ingegnere Antonio Masciola, ha omesso di trascrivere nella determina «…che su istanza del CAF – Centrale Attività Finanziaria s.p.a., nella qualità di  procuratrice speciale della Banca del Lavoro e del Piccolo Risparmio, con sede in Benevento, a sua volta cessionaria del credito vantato dall’impresa Al.CA., società consortile a responsabilità limitata, con sede in Benevento, nei confronti del Comune di Mirabella Eclano, il Tribunale di Ariano Irpino con decreto ingiuntivo n.50/2013, notificato al Comune di Mirabella Eclano in data 12/03/2013, ha ingiunto al Comune di Mirabella Eclano in persona del sindaco pro-tempore di pagare la somma di euro 445.787,10 alla società ricorrente…»?

Ancora. Perché non ha riportato di seguito che l’Amministrazione comunale, con delibera di Giunta n.45 del 21 marzo 2013, ha autorizzato il sindaco pro-tempore a proporre opposizione al decreto ingiuntivo in questione con la nomina di un legale?

Domanda: su quale lavoro eseguito di circa 446mila euro ovvero su quale documentazione, avallata dal RUP Masciola, presentata alla Banca beneventana, la ditta ha ricevuto la cessione di credito che l’istituto bancario oggi rivendica?

Vi è di più. Sempre il Responsabile del Procedimento, il tecnico Masciola, nella determina ha anche disposto (giustamente!) la notifica alla compagnia di Assicurazioni SAI (sede di Torino, Atripalda e Lioni), con cui la ditta appaltante ha stipulato polizza fideiussoria di oltre 305mila euro (in data 30/04/2004), a titolo di cauzione definitiva, ai fini dell’escussione immediata con conseguente pagamento in favore del Comune di Mirabella Eclano.  Ma il contratto assicurativo di fideiussione prevede tale risarcimento anche a fronte di un’inadempienza lavorativa o di una rescissione di contratto?

Intanto, leggendo attentamente tra carte ufficiali e ufficiose, si può anche ipotizzare che il “gioco” è stato condotto da due probabili ditte. Sosteniamo questo perché nella determina di risoluzione contrattuale  la ditta viene  identificata in AL.CA. Costruzione scrl, con un numero specifico di partita Iva e senza una sede legale; mentre nella delibera di Giunta comunale di opposizione al decreto ingiuntivo la ditta viene individuata in Al.CA., società consortile a responsabilità limitata, con sede in Benevento ma senza indirizzo civico e senza partita Iva.

Forse è una banale coincidenza di omissioni alternate, nel trascrivere questi specifici ma ‘bollenti’ atti amministrativi: sedi, indirizzo civico e partita Iva a go-go? Comunque, siamo curiosi di leggere l’indirizzo esatto riportato sul decreto ingiuntivo notificato al Comune.

Cosa, dunque, fare?

Un invito al Segretario Generale, dott.ssa Maria Grazia Fontana, di leggere,  anche più di una volta, ma con dovuta attenzione, i documenti inerenti a questa incresciosa vicenda.

Innanzitutto, ricevere una spiegazione del perché sulla determina di risoluzione contrattuale per i lavori dei 48 alloggi popolari non è stato riportato il “CIG”, e sapere poi, fino ad oggi, quanto e cosa il Comune ha pagato e chi e come, invece, ha incassato.

Di verificare, come riportato sempre nella determina, se il Responsabile del RUP, ingegnere Antonio Masciola, ha comunicato e quindi notificato il tutto all’Autorità di Vigilanza dei Lavori Pubblici, organo preposto a riscontrare quanto verificatosi.

Infine, vista la recente nomina (decreto sindacale 4 ottobre 2013), di Responsabile sia della prevenzione della corruzione sia per la trasparenza amministrativa del Comune di Mirabella Eclano, di attivare, senza remore, qualsiasi procedura nei confronti di chi eventualmente ha sbagliato.

E’ doveroso ricordare, come recita un noto detto che «sbagliare è umano ma perseverare e diabolico!», soprattutto se in un Ente pubblico ci sono connivenze, nascoste o sopite, e si favorisce la distrazione di denaro pubblico, concorrendo poi alla “bancarotta fraudolenta” a ditte che si divertono con il vecchio gioco delle “tre carte”.

Intanto, dopo il danno economico alle casse comunali eclanesi, anche la beffa alle  48 famiglie che aspettano una dignitosa abitazione?

Non ci resta che attendere e sperare nel contrario!

Asterix


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