“Settembre Eclanese”: l’ammortizzatore sociale «home-made»

luminarie

Ero alquanto indeciso sulla pubblicazione anche questo mese di uno scritto. Lo scrivere per “La Fenice” è iniziato come un gioco, un divertimento, che però potesse servire anche a scuotere un pochino le coscienze assopite di questa Città.

Adesso l’impegno inizia ad essere gravoso, inizia ad essere un vero impegno. Ma la cosa che più di tutte mi turba,  è l’interesse morboso, non per gli scritti pubblicati e per il loro contenuto, ma per chi li scrive.

Lo pseudonimo non è  dettato dal timore reverenziale, o dalla paura di ritorsioni che qualcuno ha già subito, ma è dettato dal non voler apparire, dal non voler essere protagonista a tutti i costi, dal non voler perdere quella funzione di stimolo, di sveglia sociale, dal non voler far prevalere la persona sullo scritto.

L’identità porta con se storia personale e professionale, amicizie, parentele, tutti dettagli che potrebbero distogliere dalla vera funzione e dal contenuto degli scritti. Bisognerebbe leggere scevri da ogni preconcetto.

Poi mi sono imbattuto casualmente in una frase che sembrava buttata lì su Facebook e misi è illuminata la mente.

“Settembre Eclanese: l’ammortizzatore sociale home-made.”

Fatto in casa? Non voglio assolutamente dare l’interpretazione autentica a questa frase. Non è nel mio stile e non ne avrei le capacità intellettuali, però mi ha colpito e ne faccio un punto di partenza per un ragionamento.

È  vero, il “Settembre Eclanese” sembra essere diventato un ammortizzatore sociale. Lo era già, ma l’ultimo (2013)  sembra la ratifica di questa evoluzione o meglio involuzione.

C’è chi aspetta settembre come la manna dal cielo. È l’unico momento per rimpinguare le casse delle proprie attività, spesso vuote nel resto dell’anno. Ma c’è anche chi vede in questo periodo l’unica fonte di reddito.

Non voglio aprire una riflessione sul perché le casse comunali, con i soldi dei contribuenti, diventino il volano economico di una economia solitamente abbandonata a se stessa e senza orizzonti. Ma rifletterei sui beneficiari, sulla loro scelta e sulla utilità politica di chi è impegnato in queste scelte. Non si chiedono bandi di gara, ma solo semplice trasparenza, informazione e possibilmente, per alcune funzioni, rotazione e benefici per tutti.

E’ brutto vedere la nostra cittadina pulita, con le strisce pedonali, con i cartelli stradali rinnovati, solo in questo periodo. Ci prepariamo per l’ospite e poi il resto della nostra vita si svolge nel disagio e nell’incuria?

Non credo sia così nelle nostre case. Non ristrutturiamo per l’arrivo dell’ospite, al massimo approfondiamo le pulizie e tiriamo fuori il corredo e i piatti belli.

Mirabella Eclano è la nostra Casa, conserviamola con cura per tutto l’anno, e cerchiamo di valorizzarla e renderla attrattiva. Non scendo nello specifico delle cose da fare, perché rischierei di essere ripetitivo rispetto a quanto scritto in precedenza.

Ma la funzione di “ammortizzatore sociale” si ripete anche in altri periodi dell’anno, infatti si concedono fideiussioni a privati, non si indicono bandi di gara per la gestione degli impianti sportivi lasciandoli nelle mani degli amici, si assegnano locali alle Associazioni in vista della tornata elettorale.

Vedremo, poi, come andranno a finire anche le assegnazioni degli alloggi popolari (Iacp).

Viviamo in una strana cittadina, dove tutto passa e va e dove si cercano i dettagli, senza rendersi conto che manca l’intero quadro.

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