“Tra il bianco e il nero… un’infinità di grigi!

articolo annibale bn

Con l’appuntamento di questo mese provo a dare qualche cenno sulla fotografia in bianco e nero. Lo trovo un argomento delicato ed importante in quanto il bianco e nero nasce contestualmente alla scoperta della fotografia ed insieme ad essa è cresciuto esperimento dopo esperimento. La fotografia in bianco e nero è un modo speciale di vedere ciò che ci circonda, offre chiarezza di forma, intensità di carattere e azioni fuori dal tempo.

Fotografare in bianco è nero è andare ben oltre il colore, che con la sua scoperta moltissimo tempo dopo ha introdotto altri innumerevoli elementi nella realizzazione e conseguente valutazione di una fotografia.

Fotografare in monocromo presuppone un approccio completamente diverso, bisogna osservare il mondo andando ben oltre i colori, cancellarli e lasciare spazio alla luce. Sì è proprio la luce che disegna una foto ed è proprio essa a determinare i neri, i bianchi e tra essi un’ infinità di grigi.

Detto in parole più semplici: scegliamo di scattare una foto, un paesaggio o un ritratto è indifferente, quello che il nostro occhio vede è un mare di colori, luci ed ombre, bene ora se vi fermate a guardare in bianco e nero potrete già notare nella vostra mente che il punto di massima luce è il bianco, quello di ombra più netta il nero e tre essi tutti i colori non sono altro che una miriade di sfumature di grigio da quello più chiaro a quello più scuro.

E come ha un diverso approccio essa ha anche un diverso fine. La foto in bianco e nero è atemporale, non risente delle mode, va dritta al cuore del messaggio,  non distrae, ma esalta ciò che si vuole comunicare. Con il bianco e nero si può arrivare all’essenziale, ha la capacità di cogliere il carattere di una persona o di esprimere l’essenza di un luogo attraverso il gioco di luci in un paesaggio, aiuta a vedere la sostanza oltre la copertura del colore.

Fotografare in bianco e nero per me non è solo divertente, è una sfida, è andare alla ricerca della foto e di cosa voglio che esprima. Non ho molti consigli da dare se non questi semplici: a prescindere se scattiate in analogico o digitale, l’importante è che scattate e soprattutto che sbagliate.

All’inizio non sarà facile, ma dopo un po’ capirete che bianco e nero non è semplicemente premere un tastino di Photoshop o montare una pellicola in BN, è giocare con la luce e scatto dopo scatto entrerete sempre più in confidenza con essa.

Poi vi tocca studiare, sfogliare libri e riviste, consumare sempre più immagini non in modo veloce, ma soffermandovi, osservandole scrupolosamente così da leggerne i bianchi, i neri e tutti i grigi.

Tra i tanti libri ne consiglio uno di Ansel Adams “il negativo” (edito da Zanichelli) non ve ne farò un riassunto, ma credo sia un buon manuale che debba essere presente nella libreria di ogni fotografo.

Ed ora spegnete i colori.

Annibale Sepe


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