Angelo Sorrentino, “uomo d’acciaio” e recordman mondiale dal sangue eclanese

Angelo Sorrentino (2)

Nuotare per 3,86 km. Pedalare per 180,26 km. Correre per 42,195 km. Tutto in una giornata, in successione e senza sosta. E già questa, di per sé, sarebbe un’impresa che pochi riuscirebbero a portare al termine. Figurarsi se si dovesse provare a farlo per giorni interi, 30 per l’esattezza, fino alla soglia dello sfinimento. Se la matematica non è un’opinione, a conti fatti, ripetere il tutto per 30 giorni di fila equivarrebbe a: 115,8 km a nuoto, 5.407 in bicicletta, 1.265,8 km di corsa.

Una sfida estrema, nella quale il confine tra impresa e follia è assolutamente impercettibile o, quantomeno, sfugge all’umana comprensione di un qualsiasi comune mortale.

Roba da fantascienza direte voi! E invece no. Si chiama “Ironman”, ed è, appunto, un’attività sportiva multidisciplinare, basata su tre diverse discipline che vengono svolte senza continuità.

È uno sport individuale che deriva dal Triathlon, e che ha come scopo principale quelle di esaltare le doti dell’atleta, in particolare per quanto riguarda la velocità. Il Triathlon da qualche anno è stato riconosciuto come disciplina olimpica, anche se si svolge su distanze minori rispetto all’Ironman: 1.500 mt per il nuoto, 40 km per la corsa in bici, 10 km per la maratona.

L’Ironman, infatti, a differenza del Triathlon, ha l’obiettivo non solo di mettere alla prova la velocità dell’atleta, ma anche la sua resistenza alla fatica.

La leggenda narra che nel 1978, durante la premiazione di una gara di corsa alle Hawaii, tre marines  discutevano di quale fosse la disciplina sportiva più dura in assoluto: se la Waikiki Roghwater con le sue 2,4 miglia di nuoto, la Around Oahu Bike Race che ne prevedeva 112 di miglia da percorrere in bici, oppure la Honolulu Marathon con 26,6 miglia di corsa.

Uno di loro, John Collins, propose allora una gara che le combinasse tutte e tre; il primo che le avesse portate tutte al termine sarebbe stato eletto “Ironman”, cioè “uomo d’acciaio”. Al primo Ironman della storia, che si tenne nel febbraio dello stesso anno, si iscrissero quindici atleti, ma solo dodici di loro riuscirono a giungere fino in fondo.

Le isole Hawaii rappresentano il simbolo di questa particolare disciplina sportiva, infatti è proprio qui che ogni anno si tiene il Campionato Mondiale di Ironman.

L’Ironman è diventato oggi uno dei punti di riferimento per coloro che vogliono scoprire e andare oltre i propri limiti personali. Parliamo ovviamente di atleti che sono in grado di svolgere un’attività sportiva estrema e impegnativa.

Lo scorso otto settembre, a Lonato, in provincia di Brescia, presso il parco “La Quiete” si sono dati appuntamento 22 “atleti d’acciaio” provenienti da tutto il mondo, tutti con un unico obiettivo: tentare il record del “Triple Deca Iron Italy” (30 Ironman in trenta giorni).

Tra chi ha voluto sfidare se stesso e i propri limiti c’era anche l’eclanese Angelo Sorrentino, nato a Mirabella Eclano ma da anni residente a Carpi, in provincia di Modena.

Angelo si è classificato tra gli unici 8 atleti che sono riusciti a portare a termine questa sfida singolare mai tentata prima, unico italiano al traguardo.

Come lui stesso ci racconta, la gara è iniziata subito in salita. Dopo un’ottima partenza, infatti, il terzo giorno gli si è presentata una vescica al piede destro che gli ha provocato forti dolori e qualche problema per tutta la durata della prova, soprattutto nella maratona finale.

La prima settimana, a causa di un percorso in bici piuttosto impegnativo, è stata la più selettiva: in breve tempo i concorrenti sono stati decimati e già la seconda settimana erano meno della metà. A rendere la prova ancora più difficile ci ha pensato l’acqua gelida della piscina all’aperto nella quale si nuotava .

L’ottavo giorno, infatti, Angelo Sorrentino, al termine della prova di nuoto, è stato vittima di un ipotermia abbastanza seria, e per questo motivo i medici avevano intenzione di fermarlo, ma fortunatamente dopo alcuni minuti si è ripreso ed ha avuto l’ok per proseguire. A parte la febbre, che l’ha colpito per 3 volte nell’ arco dei 30 giorni, il nostro Angelo non ha mai avuto grossi problemi.

Lunedì 7 ottobre, si è conclusa la prova e il sogno si è realizzato: 30 Ironman in 30 giorni, record del mondo e guinness dei primati (ci vorrà qualche mese per l’omologazione ufficiale).

Angelo Sorrentino è il primo e unico italiano al mondo riuscito nell’impresa di completare 30 Ironman consecutivi.

Complimenti Angelo, grazie alla tua straordinaria impresa sportiva, un po’ del record appartiene anche alla Città di Mirabella Eclano!

Fabiola Genua

 

 

 

 

 


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