La necropoli eneolitica di Madonna delle Grazie: un “pezzo” di storia mai valorizzato, rischia di scomparire per lo stato di incuria in cui versa

capo-tribu

Le testimonianze di insediamenti umani nella Media Valle del Calore, risalgono all’era eneolitica o del rame. Le prove della presenza umana già dal III millennio a.C. sono tangibili grazie agli importanti rinvenimenti archeologici della contrada Madonna delle Grazie, a 2 km. circa dal centro abitato di Mirabella Eclano, lungo la direttrice stradale che lo collega al comune di Taurasi.

L’area archeologica – venuta alla luce a partire grazie agli scavi guidati dal prof. G. O. Onorato del 1958-60- consiste in una estesa necropoli costituita da tombe sotterranee (ipogee) scavate nel suolo tufaceo e dette “a forno”. L’accesso alle camere sepolcrali è permesso da un vestibolo a forma di pozzo dal quale, ad una profondità di due metri circa, si dipartono gli ambienti circolari ove venivano riposti gli inumati in posizione rannicchiata.

Di particolare rilevanza è la “tomba del capo-tribù” che si distingue dalle altre per la presenza di una  singola sepoltura, testimoniata dal ritrovamento di resti ossei di un uomo e di un cane, unito ad un ricco corredo di vasi, 42 cuspidi di frecce ed un’ascia di metallo, oltre ad altri oggetti tipicamente pastorali. A questi utensili si unisce un bastone spezzato, simbolo del potere venuto meno con la morte.

I rinvenimenti della tomba del capo-tribù sono esposti nel Museo Irpino di Avellino.

La necropoli di Madonna delle Grazie rientra nel filone archeologico del Gaudio, denominazione che ha origine dall’omonima località presso Paestum dove fu ritrovata la prima necropoli di questo tipo.

Così come è sorprendente l’alto valore storico ed antropologico dell’antica necropoli, allo stesso modo sorprende ed indigna lo stato di incuria ed abbandono in cui riversa l’area. Scarse se non inesistenti sono, infatti, gli sforzi per preservare e valorizzare il sito, oltre alla sua scarsa fruibilità per i visitatori.

Diverse sono state negli anni, al contrario, le voci di denuncia circa lo stato di abbandono dell’area a cui sono seguiti interventi parziali e mai definitivi degli Enti competenti.

Anche noi rivolgiamo il nostro appello agli attori che si contenderanno a breve l’Amministrazione cittadina, affinché i loro sforzi si concentrino nel preservare l’intero patrimonio storico-artistico della Città, con una particolare attenzione alla necropoli di Madonna delle Grazie, unica nel suo genere nel panorama archeologico irpino, e di impegnarsi per restituire finalmente alla comunità i tesori provenienti da Madonna delle Grazie e dal parco archeologico di Aeclanum attraverso la creazione in loco di una struttura museale.

Carmine Bruno


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