“LA GRANDE TIRATA” Candidato a Sindaco Edmondo Pugliese

Edmondo Pugliese

Anche il professore Edmondo Pugliese, dopo dieci anni vissuti all’ombra della politica amministrativa locale, ha deciso di “tornare in campo” forte della sua ventennale esperienza amministrativa,  denunciando l’attuale decadenza in cui versa il paese e parlando di “transumanza”: «vecchi politici che, come le pecore, transitano verso prati “più verdi”». 

Quali sono secondo lei, in questo momento, le reali necessità della Comunità di Mirabella Eclano?

«È una domanda molto ricca di significato. Nel momento di crisi che stiamo attraversando, mondiale, credo che il principale bisogno sia il lavoro… lavoro per giovani laureati, diplomati e anche per coloro che non hanno un titolo di studio. La domanda è molto ampia e presupporrebbe delle risposte di tipo storico, antropologico e sociologico. Mirabella Eclano oggi è sfilacciata dal punto di vista territoriale, è ridotta ad appendice della valle dell’Ufita. Bisogna riunire il territorio e la popolazione che è dispersa in settori che si stanno isolando. E con questi candidati il rischio di tagliare fuori Mirabella Eclano è davvero alto. Come ho scritto appunto nel programma».

Mi scusi se la interrompo… può dirci appunto quali sono i punti cardine del suo programma?

«Il mio programma si riassume nelle frasi presenti sui manifesti elettorali. Punto primo eliminare le spese pubbliche improduttive. Faccio un esempio concreto: pensate al parcheggio multipiano… attualmente non produce nessuna entrata. Altra questione forte che pesa sulla popolazione è la tassa sulla spazzatura, che è una delle più alte d’Italia. Non so come sia possibile, forse alcuni sfuggono a questa tassazione… Terzo punto è il rendere i cittadini dei consumatori: io credo che bisogna andare verso la popolazione meno abbiente. Il grande statista Giolitti diceva che “chi non consuma non produce”. E per mettere in moto la macchina della produzione bisogna pensare al centro storico. La nuova viabilità taglia fuori Mirabella Eclano. Bisogna agevolare le nuove coppie che vanno ad abitare nel centro storico, abbassando la tassazione sulla casa. Il problema è a livello culturale: gli Amministratori comunali uscenti hanno portato Mirabella Eclano nella Valle dell’Ufita per agganciarla a progetti di commercio che vedono protagonosti Ariano Irpino e Grottaminarda. Noi rischiamo di divenire una frazione di Grottaminarda.  Una volta si diceva rapportare le frazioni al centro, adesso dobbiamo riagganciare il centro alla frazione Passo Eclano. E non credo lo si possa fare eleggendo un Sindaco del Passo Eclano o un altro che vive all’ombra di Scoppettuolo. Voglio evitare il declino di un paese nel quale ho scelto di vivere: proprio perché Mirabella Eclano non è il paese nel quale ma sono nato, ma quello che ho scelto, penso di avere una responsabilità superiore, quella di adoperarmi».

Da quello che dice pare che la sua idea sia quella di non proseguire sulla strada dell’uscente Amministrazione comunale… è così?

«Esatto, io voglio essere “di rottura”. Quando sono stato eletto Sindaco ho ricostruito Mirabella centro e le campagne. Se vogliamo metterla sul piano filosofico: ho pensato a fare una città giusta prima che bella. Oggi avverto che molti rimpiangono la mia amministrazione. Ecco… la capacità di ricordare, è questo che distingue l’uomo dalle bestie: la memoria! Che è fondamentale. Io sono stato sempre l’opposizione. Certo qualcosa la salvo… ad esempio il museo dell’arte sacra, anche se la gestione lascia a desiderare.  Anche un altro punto mi sta a cuore: oggi hanno affidato in gestione ad una ditta di Battipaglia la riscossione dei crediti al Comune… io lo trovo vergognoso. Sono stati spesi tantissimi soldi… ma quanti di questi spesi sono entrati nelle tasche di Mirabella Eclano? Poco o niente: tutto stranamente è stato affidato alle ditte provenienti dal napoletano… è così che quelle della nostra Città hanno chiuso».

Passiamo a tutt’altra questione… può illustrarci i criteri che hanno portato alla selezione dei candidati della sua lista?

«Ecco… la ringrazio per questa domanda perché mi permette di chiarire una situazione incresciosa. I miei candidati non sono stati selezionati…o meglio la mia intenzione era quella di creare una squadra giovane con me, come unico “anziano”. Ma poi è successo che i candidati prima mi dicevano di sì e poi si tiravano indietro… solo successivamente ho capito che la strategia era quella di sabotare la mia lista per non farmi avere i numeri sufficienti. Ma io mi sono dato da fare e ho messo insieme una lista di cinque ragazze e sette ragazzi. Secondo la tesi di Kant: 5 più 7 uguale 12, giudizio sintetico a priori, che è anche un valore morale».

Dunque, i nuovi si sono candidati spontaneamente?

«Sì certamente. Anche se ancora adesso qualcuno minaccia di andarsene, perciò io mi sono tutelato facendo una denuncia preventiva… se ne vanno tutti quanti me ne vado pure io».

Per concludere professore… cosa si augura per Mirabella Eclano?

«Io mi auguro di vincere le elezioni per frenare questo decadimento che ci sta portando indietro, agli anni sessanta: quando pochi erano quelli che avevano qualcosa, quando i ricchi diventavano sempre più poveri e i poveri sempre più poveri… per fortuna la campagna qui è fertile e dunque non c’è una povertà proprio diffusa».

Quindi un paese più egualitario?

«Assolutamente sì! Parliamoci chiaro: oggi la lotta è in mano a chi detiene il potere economico, L’ultima delibera comunale  ha apportato una modifica al piano regolatore generale per trasformare un terreno agricolo in terreno industriale… io mi oppongo a questo».

Dunque si augura anche di abbattere i privilegi e corruzione?

«Sì! E dobbiamo togliere la “paghetta” agli Assessori comunali: ognuno di loro guadagna 608 euro al mese».

Antonella Tauro

Fabiola Genua

lISTA lA GRANDE TIRATA


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