4 Novembre 2014: Mirabella commemora i suoi caduti

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Anche quest’anno, come tradizione consolidata da qualche lustro, nel nostro paese è stata ricordata, con una cerimonia religiosa e civile, la giornata del 4 novembre , allo scopo di onorare il sacrificio dei settecentomila giovani soldati, morti per difendere la nostra patria nel primo conflitto mondiale.

La ricorrenza del 4 novembre rappresenta anche per tutti gli Italiani l’occasione di celebrare l’unità nazionale, rendendo omaggio al valore e alla dedizione, nel nome della patria, delle nostre Forze Armate.
Il 4 novembre è dunque un giorno importante per la storia d’Italia, rievoca una vittoria, frutto della dedizione, del sacrificio e dell’unità del nostro popolo, ma anche un evento sanguinoso il cui tragico bilancio fu davvero impressionante.
Al termine della guerra, in tutti i paesi coinvolti dal conflitto, si sentì il bisogno di trovare forme di elaborazione collettiva del lutto. L’orrore spinse alla pietà della memoria e al desiderio di ricordare quanti avevano perso la vita in nome di ideali nazionali e di libertà. In tutta l’Europa sorsero monumenti e lapidi. Anche nel nostro paese si sentì il bisogno di tributare il doveroso omaggio della memoria ai nostri concittadini, che, partiti per la guerra, non fecero più ritorno a Mirabella. Svetta infatti, all’inizio della nostra ‘Torretta’, il monumento ad essi dedicato, a cui, in questo giorno, dopo la Celebrazione Eucaristica si sono portati giovani e meno giovani eclanesi, per elevare il loro silenzioso pensiero e il personale e intimo ringraziamento.
Come ogni anno infatti numerosi sono stati gli allievi delle scuole del territorio che hanno partecipato alla cerimonia di commemorazione, accompagnati dai loro docenti. Significativa è stata la presenza dell’Arma dei Carabinieri, nella persona del Capitano Leonardo Madaro e del Luogotenente Antonio Romano. Non sono mancati i nostri vigili urbani con il loro comandante, Tenente Prisco Addonizio. Hanno partecipato con la divisa della loro Associazione anche molti carabinieri in pensione.
L’Amministrazione comunale è stata rappresentata dal Sindaco Franco Capone e ha visto la partecipazione di alcuni Amministratori. Un fatto di rilievo è stato sicuramente che a indossare la fascia tricolore non sia stato il Sindaco, ma l’Assessore alla Pubblica Istruzione Agnese Vietri. E’ sicuramente vero che per la sua avvenenza l’Assessore Vietri potrebbe indossare più di una fascia di concorso di bellezza, ma l’emozione che lasciava trasparire per l’importanza del ruolo rivestito in questa occasione forse è stata molto più intensa di quella che le avrebbe potuto offrire una manifestazione incentrata soprattutto sull’aspetto estetico. Bisogna dare atto e riconoscere al Sindaco Franco Capone la capacità di dare spazio e visibilità ai suoi giovani collaboratori, soprattutto donne. Non è da tutti.
Dopo la Santa Messa, officiata dal parroco don Remigio Spiniello, che ha invitato in particolar modo i ragazzi a riflettere sull’importanza e sul significato del 4 Novembre, dalla Chiesa Santa Maria Maggiore è partito il corteo, formato dagli studenti e dalle Autorità civili e militari, che da via Eclano si è diretto verso Corso Umberto I.
Quando il corteo è giunto nei pressi del Monumento ai caduti, le note della Canzone del Piave hanno accompagnato la deposizione della corona di fiori, omaggio della città di Mirabella ai suoi morti.
Un momento veramente commovente è stato sicuramente l’ascolto del “Silenzio”, la cui struggente melodia ha fatto rivivere la tristezza e il dolore per la perdita di tante giovani vite in una guerra inutile e assurda. Un’ondata di patriottismo ha poi percorso tutti le persone, che insieme hanno cantato, a gran voce, l’inno di Mameli.
L’Assessore Vietri ha salutato e ringraziato i presenti per la partecipazione alla commemorazione del 4 Novembre. Dopo l’excursus storico sulla Prima Guerra Mondiale, l’Assessore ha sollecitato gli studenti a comprendere il grande sacrificio dei nostri concittadini che per la patria hanno immolato la loro vita e li ha invitati a capire quanto sia importante il valore della pace, elemento imprescindibile di una comunità che di giorno in giorno costruisce il suo futuro. Terminato l’intervento dell’Assessore Vietri, la cerimonia si è conclusa.
Il 4 Novembre per tutto ciò che rappresenta speriamo rimanga una festa solenne per l’Italia tutta e per la nostra cittadina, una festa corale e condivisa.
Qualche decennio fa, tale giornata, per l’importanza del suo significato, era festa nazionale. Essa però fu abolita in ossequio alla teoria secondo la quale in Italia c’erano troppe feste. Certo il nostro è un paese abbastanza strano. Da una parte si elimina la festa per una ricorrenza che è fonte di esempio, di dedizione al dovere, di amore, di Patria, valori che si relegano nel dimenticatoio, mentre dall’altra parte siamo pronti ad adottare feste che con la nostra cultura hanno poco in comune. Feste che non fanno pensare, che non impegnano, anzi offrono solo motivi per mascherarsi e divertirsi. Un contrasto che, di fronte al sacrificio della vita, mette tante zucche vuote.
“La pace inizia dentro al cuore di ognuno di noi” (Sthephen Littleword)

EMMEDUE


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