Concluso il progetto biennale “Il Filo d’Oro della Paglia”: inesistenti sia le attività che i prodotti

filidoro
E’ giunto al capolinea il progetto denominato “Il Filo d’Oro della Paglia”, che aveva lo scopo di organizzare: «attività di didattica museale e di educazione al patrimonio culturale del territorio».

E’ stata emessa, infatti, la determinazione di pagamento (n.245 del 24 giugno 2014) a favore dell’architetto Vincenzo De Blasi, nominato coordinatore del progetto con determina dirigenziale n.16 R.G. del 13.02.2014, per un importo totale complessivo di 24.800 euro. Tali risorse sono il risultato di un cofinanziamento regionale di 13.600 euro, a cui si sono aggiunti 11.200 euro provenienti dalle Casse comunali.
Con lo scopo di informare i cittadini circa le attività promosse dalle Istituzioni in favore del ricco patrimonio storico-culturale eclanese, è tempo di dare uno sguardo “alle carte” a nostra disposizione, lasciando ai lettori di valutare la “bontà” delle scelte messe in campo, e la scrupolosità con cui vengono investite le risorse pubbliche, e facendo qualche domanda agli “addetti ai lavori”.
Il progetto “Il Filo d’Oro della Paglia” fu approvato con delibera di Giunta comunale, all’epoca guidata da Vincenzo Sirignano (n.25 del 02-03-2012). In allegato all’atto di deliberazione, è presente una dettagliata descrizione del progetto.
Tra gli obiettivi che esso si proponeva di realizzare – nel periodo compreso tra luglio 2012 e maggio 2014 – si legge: «Lo scopo principale del progetto è quello di PROMUOVERE E VALORIZZARE il museo e nel contempo avvicinare le nuove generazioni a vecchie tradizioni che vanno assolutamente preservate».
Sempre nell’allegato alla suddetta delibera, si legge che il progetto è suddiviso in due parti.
Nella prima parte: «Il museo del Carro sarà dotato di un laboratorio IN PIANTA STABILE per la conservazione e la cura della paglia (…) lo stesso opererà un proficuo scambio di azioni (va anche detto che la formazione di personale in grado di restaurare il carro è anche modo per risparmiare sulle spese che ANNUALMENTE si sostengono per CURARE il Carro ogni volta che esce sul territorio, ricevendo colpi ed urti».
Non ci risulta dell’esistenza di un laboratorio in pianta stabile nel Museo del Carro, né di attività di formazione di personale restauratore del Carro nel corso di questi due anni. Sarebbe stata una scelta strategica assai lungimirante quella di tramandare alle giovani generazioni le tecniche di intreccio, e assicurare così continuità alla tradizione, oggi mantenuta in vita grazie al lavoro di pochissimi artisti-artigiani che ogni anno assicurano non solo la manutenzione dell’opera, il montaggio e lo smontaggio dell’obelisco, ma anche il rifacimento delle parti in usura.
Ma spiace deludere i lettori, tutto ciò non risulterebbe essere stato attuato nei termini descritti. Nessuna traccia di “laboratori in pianta stabile” – almeno a “occhio nudo” – dunque nessuna formazione di personale dedicato all’intreccio e nessun risparmio!
Ma andiamo oltre. Nella seconda parte il progetto puntava – si legge sempre nell’allegato alla delibera – «a insegnare, avvicinare i ragazzi all’arte, alla cultura, ai musei in senso generale».
Inoltre vengono elencate una serie di attività pratiche che, sempre sulla carta, si sarebbero dovute svolgere nello intero biennio. Tra esse spiccano «simulazione di scavo archeologico all’interno di terreni di coltura»; «rilievi fotografici in giro per Mirabella››; ‹‹plastico della città».
Abbiamo girato in lungo ed in largo la sede municipale ed i musei interessati e non abbiamo trovato alcuna traccia di rilievi fotografici della Città, né tantomeno “l’avveniristico” plastico descritto nel progetto.
Perché non esporre e rendere fruibili questi prodotti, a testimonianza della reale attuazione del progetto?
Ci chiediamo, dunque, in cosa è consistito realmente il progetto “Il Filo d’Oro della Paglia”?
Dalle informazioni a nostra disposizione, sembrerebbe che il progetto abbia assicurato un ciclo di visite guidate alle scolaresche del territorio e al singolo alunno-visitatore è stato dato un pasto gratuito, consumato nelle strutture ricettive della Città. Tutt’altra storia rispetto a quanto approvato in sede di delibera.
Quanto alla “lungimirante” idea di creare un laboratorio in pianta stabile, sembrerebbe che le uniche attività dedicate all’intreccio della paglia siano state delle dimostrazioni di intreccio effettuate da un artigiano della paglia, dando la possibilità alle scolaresche di acquistare piccoli manufatti in paglia. Tutto ciò, peraltro, non risulta citato nella rendicontazione. E’ lecito ipotizzare, quindi, che sia stato fatto gratuitamente.
Se quindi non c’è traccia di “laboratorio in pianta stabile”, dell’avveniristico plastico della Città, come sono state spese le risorse stanziate dalla Regione Campania e dal Comune di Mirabella Eclano per l’attuazione de “Il Filo d’Oro della Paglia”?
Analizzando la rendicontazione presentata agli uffici comunali (nota Prot.3916 del 12.05.2014), apprendiamo il quadro di dettaglio delle spese sostenute per la realizzazione del progetto:
Spese per il coordinamento e gestione: euro 4.980 (lordi)
Sito internet: euro 2.000 (lordi)
Operatore per la valorizzazione: euro 2.000 (lordi)
Operatore per la valorizzazione: euro 2.000 (lordi)
Ristoranti vari: euro 13.820 (lordi)
Dal suddetto quadro di rendicontazione, salta all’occhio la spesa per euro 2.000 lordi per “sito web”.
Dunque il progetto è stato pubblicizzato, descritto, promosso, anche attraverso un sito web?
Dando uno sguardo ai motori di ricerca del web e digitando “Il Filo d’Oro della Paglia – Mirabella Eclano”, non risulta alcuna pagina, blog, articolo sul web dedicato.
A cosa ci si riferisce, quindi, alla voce di spesa “sito web”?
Analizzando la voce “Ristoranti vari”, si evince come i 13.820 euro dichiarati siano stati spesi in due noti ristoranti-trattorie di Mirabella Eclano.
Dalla rendicontazione, inoltre, emerge un dato curioso. Tutte gli importi sopra elencati risultano (fattura n.8 del 10-05-2014) riportati sotto la dicitura «Rimborso spese sostenute».
Dunque, è doveroso chiedere: in allegato alla rendicontazione sono presenti le fatture regolarmente emesse dalle ditte di ristorazione, con relativa specifica del numero di pasti erogati e dell’importo unitario di ciascun pasto?
Queste domande le rivolgiamo al Sindaco prof. Francescantonio Capone, che all’epoca dell’approvazione del progetto “Il Filo d’Oro della Paglia” rivestiva il ruolo di Vice Sindaco ed Assessore comunale delegato ai Beni culturali.
Il nostro scopo è quello di capire per informare i cittadini circa l’intricata matassa degli atti amministrativi e rendere gli stessi maggiormente partecipi alla vita della ‘Polis’ eclanese.

Carmine Bruno


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