Istituito il Museo Civico Archeologico “Antica Aeclanum”

Interv.-Vietri-+-Foto
La mostra archeologica dal tema “Sull’Appia con l’imperatore. Documenti archeologici dell’antica Aeclanum” è stata inaugurata, lo scorso 14 maggio, presso l’Auditorium “SS. Annunziata” di Mirabella Eclano e che rimarrà aperta al pubblico fino al 31 dicembre di quest’anno.

In quell’occasione la Sovrintendente ai Beni Archeologici di Avellino, Benevento e Salerno, Adele Campanelli, aveva annunciato l’investimento di un milione di euro per le ricerche nell’area archeologica dell’antica città di “Aeclanum”.
Inoltre, l’ex primo cittadino Vincenzo Sirignano non aveva fatto mistero dell’auspicio di trasformare la mostra in un vero e proprio Museo.
Ebbene, la delibera n.32 del 4 settembre 2014, approvata dalla Giunta comunale, guidata dal neo sindaco Francescantonio Capone, ha sancito proprio l’istituzione del Museo Civico Archeologico “Antica Aeclanum”.
I materiali esposti, lo ricordiamo, riguardano i momenti salienti della storia della città romana di “Aeclanum”, e il ruolo essenziale svolto dal municipio romano nel territorio irpino, quale centro di scambi e traffici, in un articolato sistema di strade e lungo il tracciato della più importante di queste strade, la via Appia.
La mostra, organizzata cronologicamente, presenta i reperti rinvenuti a Mirabella Eclano nelle numerose campagne di scavo, dal 1960 sino ai nostri giorni. Il percorso espositivo è arricchito dalla presenza dell’Ara votiva dedicata alla dea Mefite data in prestito dal Museo Archeologico di Napoli. L’altare, di epoca pre-romana, rinvenuto durante i lavori di ricostruzione di un’abitazione distrutta dal sisma del 1930, testimonia la presenza di un luogo di culto dedicato alla dea Mefite anche nei pressi dell’antica Aeclanum.
Gli oggetti, databili dal I sec. a.C. al VI sec. d.C., sono esposti in otto vetrine, provenienti dalla necropoli e dalla città abitata. Di particolare rilievo è la statua loricata in marmo riferibile all’imperatore Marco Aurelio, priva di testa e della base dove si trovava la dedica. Ciò non ha consentito un’identificazione certa del personaggio raffigurato (certamente un imperatore), ma il motivo decorativo presente sulla corazza trova confronti diretti in alcune statue che raffigurano Marco Aurelio, conservate in diverse collezioni museali italiane ed europee.
Un’altra testimonianza significativa è un tesoretto monetale databile tra la metà del IV secolo e il V d.C., esposto con il suo contenitore di argilla per un totale di seimila ‘minimi’ monetali in bronzo.
A tal proposito, La “Fenice” on-line, ha incontrato l’Assessore comunale delegata all’Istruzione e ai Beni Culturali, la professoressa Agnese Vietri.
Assessore Vietri, vuole spiegarci come l’attuale Amministrazione comunale intende implementare questo progetto e quali saranno i punti di partenza?
«Questo è un progetto che ci sta molto a cuore e vale la pena fare una piccola premessa perché mancava a Mirabella Eclano, città archeologica per eccellenza, questo fiore all’occhiello quale un museo archeologico. In effetti questo è nato come una mostra, adesso abbiamo spianato tutto il percorso affinché diventi un museo a tutti gli effetti, nel senso che c’è l’idea principale che entri a far parte del polo museale e vada ad arricchire ulteriormente questa miriade di gioielli che abbiamo qui a Mirabella. Nelle nostre intenzioni ci sarebbe anche quella di staccare il Museo della Paglia dal Museo dei Misteri e rendere l’uno indipendente dall’altro proprio perché avere tre musei, ma magari anche quattro, ci consentirebbe in futuro di pianificare ulteriori progetti e chiedere maggiori supporti con progetti europei e regionali. Insomma è sicuramente un fattore ulteriore che ci può dare un’ampiezza di beni storici e artistici da poter sfruttare e mettere a disposizione dei turisti, perché la cosa importante è questa: “puntare sul turismo, ma non in senso astratto”. Per il meridione il turismo è sicuramente un polo primario, non è un terziario, su cui dobbiamo dare veramente una svolta positiva alle nostre realtà che, purtroppo, soffrono e che quindi si devono dare da fare con quelle che sono queste perle preziose che abbiamo in loco, e, in questo senso, partire proprio da queste».
Ci risulta siano già state sollevate, durante una seduta di Consiglio comunale, perplessità in merito alla proprietà dei locali che saranno sede del museo. Da quanto si può leggere nella delibera risulta che il Comune ne dispone grazie ad un Protocollo d’intesa con la Curia di Avellino. Quest’ultimo, come lei sa però, non ha valore attuativo, essendo una semplice dichiarazione di intenti. Dunque quando prevedete la stipula di una convenzione?
«In realtà questo tipo di incartamento già c’è. C’era stato, in un certo senso, questo ‘qui pro quo’ in Consiglio, però subito appianato e chiarito con la Consigliera di minoranza Paola Guarino che, giustamente, chiedeva chiarimenti in merito. Comunque c’è questo accordo in atto con la Curia vescovile che ci ha dato la possibilità di usufruire di questi locali e presto ci sarà anche una convenzione».
A questo proposito, quali saranno i termini del contratto? Ma soprattutto, è previsto un canone di locazione per l’uso dei locali? E se sì a quanto ammonterà?
«È una situazione ancora in itinere, dunque non posso dare una risposta precisa sul canone di locazione. Posso sicuramente dire che c’è l’intento di rendere questo museo il lasciapassare per qualcosa di più ampio in futuro. Abbiamo la fortuna di avere l’appoggio della sovrintendente Adele Campanelli, che ci ha dato la possibilità di sperare, anzi lei è ben propensa, che anche altri resti appartenenti ad ‘Aeclanum’ sparpagliati per l’Irpinia e, forse, nemmeno soltanto in Irpinia, possano tornare finalmente nella loro culla. Lei ci tiene al mantenimento nel proprio territorio dei propri retaggi storici e apprezza molto tutto il territorio di Mirabella, morfologicamente, storicamente e culturalmente e, dunque, ci sprona a sfruttare bene questo potenziale da un punto di vista turistico e soprattutto lavorativo- commerciale. Certo per il momento ci concentriamo sull’attività precipua che riguarda questo museo, ma sempre nell’ottica di dare vita a qualcosa di molto più ampio, dato l’enorme potenziale dei nostri territori, come ho già sottolineato».
Sempre dalla delibera leggiamo che sarà previsto un biglietto per l’accesso… come pensate di gestire un museo a pagamento all’interno di un circuito museale con ingresso gratuito?
«In realtà si tratta di formule prefissate che si usano all’interno di questi protocolli, ma ciò che è scritto non va preso alla lettera. Non pensiamo che si debba ricorrere alla biglietteria, anzi… non c’è l’intenzione di rendere il museo a pagamento».
Ci perdoni la domanda un po’ maliziosa. Perché prevedere, nell’eventualità fosse a pagamento, l’ingresso gratuito per professori universitari oppure per “esperti della materia”? Secondo quali parametri poi verrebbe definita questa tipologia?
«No no, ma infatti… ripeto, la nostra intenzione è di rendere l’ingresso gratuito per tutti…dall’ultrasessantenne alle scolaresche, etc.».
Andiamo alla selezione del personale che farà parte del museo. Nella delibera sono indicati i requisiti, ma nè le modalità con cui avverrà la seleziona né chi si occuperà di farla. Può darci informazioni in merito?
«Queste sono cose che ancora non abbiamo definito. Io sono sicura che ci sarà una valutazione oggettiva, da parte dell’Amministrazione comunale, di quelle che saranno le figure principali tenendo conto e ben valutando le singole competenze».
Quindi sarà una selezione interna? Da parte del Comune?
«Non sarà proprio interna… si dovranno valutare dapprima i vari tipi di richieste, i curriculum, chi si presenterà con una caratteristica piuttosto che un’altra. Stiamo ancora valutando il procedimento per effettuare la selezione. Finora i musei sono stati gestiti dalla Cooperativa ‘Aeclanum’, nulla ci vieta di non escludere che si possa replicare questa condizione. Se si continuerà a dare la gestione ad Enti esterni, la selezione sarà effettuata dalla Cooperativa stessa. Ma ripeto… è ancora tutto in itinere. Ora lo abbiamo battezzato e affinché venga messo in essere in tutte le sue fattezze, c’è ancora bisogno di tempo per riflettere e valutare. Contiamo comunque di dare a questo museo le giuste figure, quanto prima».
Insomma, un progetto che a giusto titolo potrebbe divenire strumento per rilanciare il turismo dell’arte nella città di Mirabella Eclano ma che tuttavia ci pare ancora tutto da sviluppare, nonostante la partenza in ‘pompa magna’.
Tante incertezze, infatti, regnano ancora sovrane per un progetto che, a detta dell’Assessore comunale Agnese Vietri, è ancora in itinere, a partire dalla gestione dei locali, per la quale manca ancora una regalare convenzione che ne garantisca l’uso certo, alla selezione del personale che dovrà occuparsi del museo.
Speriamo solo di non dover assistere all’ennesima proroga dell’apertura del tanto pubblicizzato Museo Archeologico della “Antica Aeclanum”.

Fabiola Genua
Antonella Tauro


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