Le Confraternite laicali eclanesi

2Ogni anno, il 20 maggio, a Mirabella Eclano si tengono i festeggiamenti in onore di San Bernardino da Siena, il santo predicatore francescano vissuto a cavallo tra il 1300 ed il 1400, noto per la sua opera di predicazione itinerante in lingua volgare che lo rese celebre in tutta Italia. La sua opera maggiore si ebbe a Siena, dove fu autore di celebri prediche da Egli declamate nella “Piazza del Campo”.
A San Bernardino da Siena è dedicata una delle più belle chiese della nostra cittadina, uno vero e proprio scrigno ripieno di arte. Edificata verso la fine del 1600, è riccamente decorata con affreschi dell’artista Liborio Pizzella che narrano la vita del Santo di Siena. Alle decorazioni parietali si aggiunge il soffitto ligneo del 1740, opera del Pallante. Adiacente alla chiesa vi è l’oratorio della Confraternita, nel quale spicca un antico pavimento in maiolica del XVIII sec.
Uno dei momenti forti della festività in onore del Santo è la solenne processione che vede i fedeli accompagnare per le strade del Centro storico l’antica immagine del Santo, un mezzo busto in legno policromo, realizzata probabilmente a Napoli verso la metà del ‘700.
Ad aprire solennemente la processione, come è tradizione, vi sono i fedeli che indossano le antiche “mozzette” in seta perlacea lavorata con fili d’oro, che costituiva l’abito dei confratelli della Congrega di San Bernardino; un gesto ormai simbolico che ci ricorda l’esistenza delle antiche confraternite laicali come quella di San Bernardino, testimonianza storica di secoli e secoli di pietà popolare e di solidarietà che affonda le sue radici sin dal medioevo.
A quando risale la fondazione delle Confraternite nella nostra cittadina? Quanti e quali erano i loro compiti?
A Mirabella Eclano si documenta l’esistenza di ben 5 confraternite laicali, ovvero delle associazioni religiose di fedeli laici che avevano lo scopo di fornire ai confratelli reciproco sostegno materiale e spirituale e scambio di suffragi e preghiere, nonché di formarli alla preghiera ed alla penitenza.
Le Confraternite eclanesi erano, dunque:
1) La ‘Confraternita del SS. Nome di Gesù’, con sede nella Chiesa di Santa Maria Maggiore ed avente un altare dedicato.
2) La ‘Confraternita di San Prisco’, patrono della cittadina, contraddistinta dalla mozzetta celeste, con sede prima nella Chiesa Santa Maria Maggiore e successivamente nell’adiacente cappella (oggi sede della biblioteca parrocchiale).
3) La ‘Confraternita del SS. Rosario’, contraddistinta dalla mozzetta marrone scuro, con sede anch’essa inizialmente nella Chiesa Madre e successivamente nell’omonima cappella (oggi sede del Museo D’Arte Sacra)
4) La ‘Confraternita di San Sebastiano’, contraddistinta dalla mozzetta rossa e ubicata nell’omonima chiesa (oggi conosciuta come Chiesa dell’Addolorata).
5) La ‘Confraternita di San Bernardino’, già menzionata, contraddistinta dalla mozzetta color perla, avente sede nell’omonima Chiesa ed oratorio.
Le prime testimonianze scritte dell’esistenza delle Confraternite laicali a Mirabella Eclano risalgono al XVI secolo. In un protocollo notarile del notaio Giovan Battista Parente del 1555 si legge, infatti, delle Confraternite di San Prisco, di San Sebastiano e di San Bernardino.
Nella maggior parte dei casi si tratta di volontà testamentarie di fedeli che desideravano avere sepoltura nelle cripte delle rispettive associazioni. Quella delle degna sepoltura, infatti, era uno degli uffici più importanti garantiti dalla Confraternita. Solo con il Codice Civile di Napoleone Bonaparte, infatti, si introdurranno i cimiteri pubblici e fino a quel periodo (inizio XIX sec.) la sepoltura veniva assicurata nelle cripte degli edifici di culto, proprio dall’azione caritatevole degli istituti religiosi.
Spesso, in cambio della sepoltura, i confratelli lasciavano alla propria congrega delle somme di denaro o dei beni fondiari che costituivano un piccolo patrimonio, minuziosamente descritto nelle cosiddette “Platee” , volumi pergamenacei riccamente illustrati, che sono tutt’ora visibili nel Museo d’Arte Sacra, nella sezione della Biblioteca storica.
Le Confraternite, inoltre, avevano una organizzazione gerarchica ben definita. A capo di esse vi era il “Priore”, coadiuvato dai “Magistri” , da un segretario, un procuratore nelle veci di amministratore dei beni ed da un tesoriere che raccoglieva le quote ordinarie date annualmente dai confratelli, nonché le “ammende” comminate a quei “sodali” che venivano meno a degli impegni di preghiera o di penitenza.
Sull’elezione del Priore e delle altre cariche, il metodo era pratico ma ingegnoso.
I confratelli avevano in dotazione due fagioli, uno chiaro ed uno scuro, ciascun colore riferito ad un candidato. Ciascuno dei votanti metteva nell’urna il fagiolo del colore corrispondente al candidato prescelto; seguiva poi lo scrutinio.
L’operato delle Confraternite si è perpetuato quasi immutato fino alla metà del secolo scorso. Il mutare dei tempi, la secolarizzazione della società nonché la spinta riformatrice del Concilio Vaticano II che ha aperto nuove strade di partecipazione dei laici alla vita delle comunità religiose, hanno fatto sì che l’attività delle Confraternite andasse via via a terminare.
Ad oggi, tuttavia, resta ancora in carica l’ultimo Priore della ‘Confraternita di San Bernardino’, Alessio De Simone; grazie alla sua dedizione la ‘Confraternita di San Bernardino’ è stata l’ultima a resistere al mutare dei tempi. Come avveniva in passato, anche oggi, da buon “Priore” si prende cura della Chiesa di San Bernardino e dell’oratorio, e ci offre ancora le sue preziose testimonianze di vita e di devozione al Santo di Siena.

Carmine Bruno

(Bibliografia: Gambino N. e D’Ambrosio V. – San Bernardino, la confraternita e la chiesa in Mirabella Eclano – Tip. GraficAmodeo 1992)


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