Pro Loco, cuore e cervello… adesso viene il bello

SONY DSCLe nostre località, i nostri borghi, paesi bellissimi che come gemme luminose impreziosiscono il territorio italiano. Come si fa a non amare il luogo dove viviamo, dove siamo nati.
Questo scatena in noi delle passioni, quelle energie sconosciute e a volte irrazionali che ci spingono ad azioni impensate. Passioni, sentimenti ed emozioni: tutto questo è legato tradizionalmente al cuore, ma siamo ben certi che tutto finisca per riferirsi a questo muscolo che da sempre rappresenta l’immagine del romanticismo, degli slanci improvvisi, dell’affetto e delle tenerezza.
La mia lunga esperienza mi suggerisce, invece, che il successo del nostro ‘movimento’ non affonda le proprie radici solo nella parte irrazionale del nostro vivere.
Da tempo è iniziato un processo molto più complesso che sta trasformando il volontariato in generale, ma il nostro ‘movimento’ in particolare, in un qualcosa che riveste una fondamentale importanza sociale ed economica.
Quello che intendo dire è che la nostra ‘rete’, grazie alla sua straordinaria flessibilità, non è più solo quella incredibile fucina di iniziative, sagre comprese, che gli italiani ben conoscono.
La ‘rete’ si è evoluta complessivamente e nelle sue singole componenti, ha metabolizzato la crisi economica avviandosi, non senza difficoltà, verso l’autofinanziamento.
Autofinanziamento a cui noi ci stiamo meglio adattando perché in gran parte d’Italia i contributi pubblici per le Pro Loco, sono spariti da un pezzo.
Negli ultimi anni a tutte le problematiche tradizionali si sono aggiunti maggiori adempimenti burocratici e nuove norme sulla sicurezza, sulla corretta prassi igienica, colpi durissimi che avrebbero steso chiunque.
Invece, cosa sta succedendo al volontariato Pro Loco?
I numeri dicono che per qualche associazione che si scioglie, ce ne sono almeno altrettante che nascono. Ma sono i nostri nuovi interlocutori che danno l’idea più precisa della nostra crescita, ovvero gli Enti pubblici, le imprese e tutto il Terzo settore. Siamo diventati, quindi, per ognuno di questi un riferimento sicuro ed affidabile.
Quello che però stupisce è qualcosa di molto più importante, indubbiamente il volontariato sta passando da una fase di faticosissima costruzione organizzativa ad una maturità qualitativa che lo sta trasformando in un sicuro ed innovativo riferimento sociale.
In particolare il ‘movimento’ Pro Loco è in generale, in una fase di progressiva evoluzione così sostanziale e così veloce che ci ha indotto all’apertura di “Cantiere Pro Loco”, un cantiere aperto vero e proprio che raccoglie gli stimoli e le novità positive, sia dal suo interno che dall’esterno.
Spero che ognuno di noi, che abbiamo a cuore questo mondo meraviglioso, sia consapevole del fondamentale periodo che stiamo vivendo.
Non elenco tutte le innumerevoli cause che hanno contribuito e che contribuiscono a questa evoluzione, ma certamente le caratteristiche delle Pro Loco le rendono un modello sociale sempre più apprezzato.
Semplicità di funzionamento, sburocratizzazione, duttilità, rapporti umani ecc… queste le qualità più apprezzate che costituiscono il segreto assai poco segreto, delle associazioni che rappresentiamo.
Ora dobbiamo, dunque, capire se vogliamo facilitare questa crescita, come io e molti altri auspichiamo, oppure questo futuro ci spaventa per varie ragioni e vogliamo ostacolare un percorso virtuoso e ineludibile.
E’ chiaro che nessuno riuscirà a fermare il rinnovamento, nessuno potrà bloccare la voglia dei famosi ‘’stakeholders’ di lavorare con persone speciali come i volontari Pro Loco. Il compito di uomini e donne Unpli è quello di costruire questo ambiente comune, questa ‘rete’, questo luogo dove crescere e coltivare le nostre migliori risorse umane.
Torna così di attualità, tra le tante esigenze, quella di tornare a curare azioni che accrescano il senso di appartenenza. Così è nata l’idea dell’inno delle Pro Loco che potrete scaricare dal sito: è bellissimo e narra in musica i momenti salienti delle nostre Associazioni.
Un altro lavoro enorme è quello che ci sta portando alla realizzazione del libro “Pro Loco”. Una importante opera, con molte e bellissime immagini, che racconta chi siamo e la nostra storia. Un testo che darà di noi un’immagine vera, nuova perché poco conosciuta e di grande impatto. Altissima la qualità delle immagini, ma soprattutto dei contenuti realizzati con l’intervento e la supervisione della Cattedra di Sociologia dell’Università degli Studi di Bologna, il più antico ateneo del mondo! Il tutto sarà pubblicato da Franco Angeli, editore specializzato in testi scientifici e divulgativi.
Naturalmente, questi sono solo segnali. Quello che è sempre stato importante è l’acquisire una mentalità comune, una visione unitaria e ci vorrà purtroppo ancora tempo. Abbiamo molta strada da fare, ma importante è farla insieme ed in ‘armonia’.
A tutti salute e prosperità.

Claudio Nardocci
Presidente Naz.le UNPLI


Print pagePDF pageEmail page
Print Friendly, PDF & Email