Premio Innovazione Leonardo-Finmeccanica, intervistiamo il giovane eclanese Stefano Fabrizio.

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Al nostro eclanese Stefano Fabrizio è andato il Premio “Innovazione Leonardo-Finmeccanica”. La cerimonia di premiazione si è svolta a Roma il 25 gennaio scorso, nella sede del colosso dell’industria aerospaziale e dei sistemi di difesa controllato dal Ministero dell’Economia e Finanze. A conferire il prestigioso riconoscimento al nostro giovane concittadino
L’amministratore delegato dell’azienda Mauro Moretti con l’intero vertice aziendale, alla presenza del Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli.
Stefano Fabrizio, eclanese di classe ’91, si è laureato in ingegneria energetica presso l’Università degli studi del Sannio. In passato ha ricoperto il ruolo di Presidente della Consulta provinciale degli studenti di Avellino, il maggiore organo consultivo studentesco in seno all’Ufficio scolastico provinciale.
Da sempre, Stefano, coltiva il legame con la sua-nostra comunità. Sua fu l’idea di creare un portale che mettesse online le bellezze e la storia di Mirabella, esportandole nel web mediante il sito
www.mirabellaeclano.org.
Insomma, un giovane in gamba che si è sempre distinto per lungimiranza, intraprendenza e merito.
Abbiamo il piacere di intervistarlo, per sapere di più sul “Premio Innovazione – Leonardo Finmeccanica”.

Stefano, in cosa consiste il Premio “Innovazione” Leonardo-Finmeccanica?
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Il premio comprende una somma di denaro ed un tirocinio formativo in azienda della durata dei 6 mesi. È stato conferito a 3 neolaureati, in seguito alla presentazione di progetti innovativi nell’ambito della ricerca ingegneristica ed elettronica. Un’occasione di crescita scientifica e professionale senza precedenti, che mi consentirà di conoscere la divisione di elettronica per i sistemi di difesa terrestre e navale del gruppo Leonardo.»

Qual era l’argomento del tuo progetto di ricerca?
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Il mio progetto si occupava dell’”energy harvesting” (“raccolta di energica” ndr), una serie di metodiche che hanno come scopo quello di recuperare energia altrimenti dispersa nell’ambiente, e cioè energia proveniente da processi industriali o fenomeni ambientali (vento, vibrazioni create dal passaggio veicoli) che viene dissipata nell’ambiente. L’energy harvesting intende raccogliere e trasformare questa energia per l’utilizzo ina serie di applicazioni. Una di queste è l’alimentazione di sensori senza-fili deputati al monitoraggio di alcuni parametri e variabili, normalmente presenti in strutture come ponti stradali o ferroviari, macchinari industriali, ecc.
In particolare, il mio progetto si focalizzava su alcuni materiali, leghe di ferro e terre rare, detti “magnetostrittivi” che sono in grado di produrre energia elettrica se sottoposti a sollecitazioni di tipo fisico, come ad esempio una compressione

Recupero di energia che consente un risparmio energetico.
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Non solo. L’impatto ambientale di queste metodiche è estremamente ridotto. Basti pensare che generare energia mediante queste tecnologie potrebbe sostituire sistemi come le classiche “batteria al litio”, che richiedendo una sostituzione periodica necessitano di processi di smaltimento. Mediante l’energy havesting è possibile bypassare questo problema, garantendo una fonte di energia a basso impatto per l’ambiente.»

Un premio che inorgoglisce non solo la tua comunità, ma anche l’Ateneo da cui provieni. Qual è il significato di questo prestigioso premio per un Ateneo tutto sommato giovane, se si pensa ad altre realtà università da secoli riconosciute per il loro prestigio?
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Partecipare al Premio innovazione Leonardo-Finmeccanica mi ha dato la possibilità di confrontarmi con laureati e dottorandi provenienti da atenei prestigiosi come il Politecnico di Torino. Ricevere questo premio è il simbolo che indica che le realtà più “piccola” e giovane come l’Università degli studi del Sannio, sta facendo le cose in modo giusto, sia per quanto riguarda la formazione dei professionisti del domani, sia nell’ambito della ricerca scientifica. La Facoltà da cui cui provengo può vantare di un laboratorio di elettrotecnica all’avanguardia, diretto dai professori Davino e Visone, che è fornito della strumentazione più moderna e che mi ha consentito di effettuare gli studi sui dispositivi di cui vi ho parlato.»

A te le congratulazioni dell’intera comunità e l’augurio che sia il primo di una lunga serie di successi!
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Grazie mille

 Carmine Bruno


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