Il Sindaco Capone e la sua maggioranza scendono a sei.

Se la matematica non è un’opinione il primo cittadino non ha più la maggioranza…. Dure le repliche del Presidente Petruolo e dell’Assessore Vietri

La sera del 16 agosto ultimo scorso verrà ricordata, oltre che per una scossa di terremoto, per la fine dei “giochi” dell’amministrazione Capone.

Fine dovuta non già, come qualcuno ha dichiarato semplicisticamente più volte alla stampa e sui social, alla querelle del Liceo Classico o ad una ripicca, ma più realisticamente per mancanze e vizi del bilancio consuntivo. L’atteggiamento ondivago e nebuloso del primo cittadino e dei suoi scudieri ha sin dall’inizio caratterizzato l’operato di questa amministrazione.

In verità il problema dell’approvazione del bilancio era già stato sollevato dal Presidente Consiglio Goffredo Petruolo in tempi non sospetti. In quell’occasione nonostante i rilievi del Presidente (assessore al bilancio nella precedente amministrazione) il Sindaco riusciva a convincere i componenti della propria maggioranza a sottovalutare il problema rinviandolo a data da destinarsi.

Nelle more la coesione e l’unità di intenti all’interno della maggioranza si sfaldava; un esempio per tutti è quello della commissione per l’individuazione di una nuova collocazione del Liceo Classico nel centro di Mirabella, quando il Sindaco e qualche suo adepto avevano già pianificato e preso accordi per lo spostamento dello stesso in località Passo. Componenti di questa commissione erano anche gli Assessori Vietri e Sirignano che colpevolmente non informati (per dimenticanza!) dell’avvenuta firma del protocollo d’intesa tra rappresentanti della Provincia ed il primo cittadino, si sono adoperati per l’individuazione di una possibile soluzione; per mesi hanno incontrato il Presidente della Provincia, l’Assessore provinciale ed il Preside del Liceo, venendo a sapere dopo tempo dell’esistenza del richiamato protocollo rendendosi solo allora conto, di essere stati “ingannati” dal proprio Sindaco.

Questo ed altri episodi che hanno mortificato la dignità e l’azione amministrativa dei due assessori hanno portato gli stessi a guardare con maggiore attenzione la documentazione e a rivalutare i rilievi e le forti perplessità sul bilancio, manifestate dal Presidente del Consiglio comunale e dalla minoranza consiliare.

Proprio nell’Assise del 16 agosto il Presidente Petruolo ha chiaramente evidenziato peraltro che i consiglieri che avessero approvato il bilancio consuntivo così come proposto, ne avrebbero risposto in prima persona, visto che il documento, a suo parere, era basato su atti illegittimi ed affetto da gravi vizi contabili.

Non possiamo non condividere la posizione del Presidente Petruolo circa i vizi contabili da lui sollevati, ponendoci di conseguenza alcune domande tra le quali:

  • Il pignoramento effettuato da UBI Banca S.p.a. di circa € 200.000,00 ( ricordate ALCA SCARL, forse, le case popolari)  è stato pagato? Se ciò non è avvenuto, la somma pignorata compare tra i debiti fuori bilancio? Se è stata pagata, la somma versata compare tra le uscite e viene indicato il capitolo di spesa da cui è stata prelevata?
  • Cosa ha determinato questo pignoramento in danno del Comune?

E ancora…

  • Come mai il giorno dopo la mancata approvazione del bilancio, un ex Dirigente del nostro Comune, rispondendo al post sul social (Facebook) dell’Assessore D’Ambrosio, asserisce: <<Eravate “morti” già l’anno scorso di questi tempi! E’ grazie al mio intervento, avete tirato a campare un altro anno…>>?
  • Che cosa intendeva dire la dottoressa? E di quale intervento parla? Interessante è poi il suo chiarimento… <<Ovvio che nessun riferimento è ad amministratori e politici ma a chi ha gestito in modo “osceno” uffici nevralgici per l’Ente e la Comunità intera!>>.

Forse l’arrivo del Commissario darà risposta a queste e ad altre domande.

Volendo, come sempre, approfondire e verificare ciò che pubblichiamo ci siamo sentiti in dovere di interpellare gli interessati, alla luce anche delle forti dichiarazioni del Sindaco e della sua Assessora comparse sulla stampa e sui social.

Le prime domande le poniamo al Presidente del Consiglio Comunale Goffredo Petruolo:

  • Presidente Petruolo perché lei è cosi convinto che il bilancio consuntivo, cosi come presentato, era illegittimo?

Perché nel conto consuntivo approvato in consiglio comunale in data 30 aprile 2018 si è passati da un avanzo di amministrazione di circa 650.000,00 € a un disavanzo di € 750.000,00 circa; quindi vi è un errore di poste di bilancio non contabilizzate di circa un 1.500.000 €. Detto rilievo è stato peraltro fatto dal revisore dei conti Dott. Napolitano. Inoltre, preciso che ho ricevuto il parere del revisore privo della pagina numero 6 perché, forse, qualcuno voleva che io non leggessi detta pagina. Guarda caso in questa pagina il Revisore evidenziava che erano stati prelevati dai fondi vincolati circa 145.000 € utilizzati per spese correnti e che il fondo cassa dei fondi vincolati della contabilità del Comune non corrispondeva, e non corrisponde, al fondo cassa tenuto presso la tesoreria al 31 dicembre 2017.

  • Perché durante l’Assise ha dichiarato che i Consiglieri che avessero dato parere favorevole al bilancio ne avrebbero risposto in prima persona?

Perché la Corte dei Conti potrebbe infliggere, a chi approva un bilancio non corretto e non conforme, una sanzione da quantificare in base all’indennità di carica percepita. Inoltre, la normativa che regola la vita degli Enti Locali non prevede la riapprovazione del conto consuntivo.

  • Vuole aggiungere altro?

La reale situazione contabile dell’Ente, guarda caso, è stata fotografata, nella sua qualità di ex segretario del Comune di Mirabella dalla Dott.ssa Anna Cella (già commissario ad acta sempre di questo comune), che sui social, in risposta ad un post dell’Assessore Raffaella Rita D’Ambrosio, afferma :<< Eravate “morti” già l’anno scorso di questi tempi! E’ grazie al mio intervento avete tirato a campare un altro anno… il vostro limite, al di là della vivace discussione sul liceo è che vi siete ostinati a non voler vedere “la serpe” che vi covava nel seno…peccato@>>.

 

All’assessore Vietri invece chiediamo:

  • Assessore Vietri è stata apertamente accusata dall’Assessora D’ambrosio, sulla stampa e sui social, di essere la causa del degrado dei Musei di Mirabella e altro, cosa ha da dire in proposito?

La situazione dei musei di Mirabella è una delle questioni più delicate di questa amministrazione. Tutto scaturisce principalmente dalla confusione che ha provocato la maldestra scelta del Sindaco di conferire alla sottoscritta la delega ai Beni culturali, mentre alla Signora D’Ambrosio quella ai Musei e Turismo. Premesso che mi sono sempre chiesta cosa fossero i musei se non beni culturali, ho accettato la volontà del Sindaco ed ho cercato di rendermi disponibile a questo lavoro articolato in due. Il problema, però, inevitabilmente si è manifestato quando le competenze e le pertinenze hanno iniziato ad accavallarsi, anche perché io ero secondo il Sindaco incompatibile con la delega conferitami. Tra l’altro ci veniva sempre fatto presente che fondi in bilancio per i musei erano molto ristretti, quasi inconsistenti, cosa che, invece, non veniva sollevata quando al parco archeologico, dove la mia presenza non è stata mai voluta perché c’era chi sapeva e doveva fare, sono serviti fondi per manifestazioni o interventi manutentivi. A questo va aggiunta la spinosa questione del Museo di Arte Sacra, un vero e proprio fallimento dei rapporti da sempre sinergici tra le istituzioni del paese e di punto in bianco totalmente compromessi da una totale mancanza di dialogo. Poiché il sistema museale di Mirabella è stato sempre caratterizzato da Museo di Arte Sacra, Museo del Carro e Museo dei Misteri, era necessario chiarire la questione tra Comune, Parrocchia e Regione sul riconoscimento regionale proprio del primo dei tre. Questa questione si è impantanata e mai risolta, ciò ha reso impossibile poter affidare i 3 musei ad una cooperativa a gara. Va aggiunta anche la presenza nel centro storico di una Mostra Archeologica, che andrebbe a definire questo corollario di tesori nel centro storico, ma, quando mi è stato imposto dalla Signora D’Ambrosio di non interferire nelle questioni parco archeologico e anche Mostra archeologica perché era diventato ed è il suo unico campo d’azione all’interno dell’amministrazione (tanto che da un po’ di tempo a questa parte millanta di essere Assessore al Parco Archeologico), la stessa Signora D’Ambrosio ha preteso che, per rigor di logica essendo io del centro storico, mi occupassi esclusivamente dei Musei, tanto sarebbero rimasti una macchia del suo operato in amministrazione. Questo a conferma che la differenza tra il Passo e il centro non l’ho mai creato io. Lei del Passo doveva occuparsi degli scavi per una questione affettiva e per aver sempre avuto a che fare con la soprintendenza, io del centro dovevo prendermi la situazione complicata del Mas e in generale la mancanza di fondi per i 3 musei. Il Sindaco non ha mai voluto chiarire la situazione, io gli chiesi di mettere per iscritto le deleghe dell’una e dell’altra, ero pronta anche ad essere effettivamente Assessore ai Musei, ma lui non ha mai voluto tradurre tutto questo in decreto di nomina com’era giusto fare. A tal proposito mi chiedo se la nomina ad Assessore al Parco Archeologico che vanta la Signora D’Ambrosio diversamente sia stata concretizzata con atti scritti. Nonostante tutto ho seguito più volte il Sindaco in Regione per cercare di risolvere la questione Mas, mi sono preoccupata di tener aperti i musei anche con l’aiuto di Gabriele Russo, sempre molto disponibile, e di attenzionare la manutenzione ordinaria. Io credo che un delegato può solo collaborare col proprio Sindaco, ma chi deve decidere in modo esclusivo sia solo lui. Volere è potere, ma qui non si è voluto far niente.

  • Vuole aggiungere altro?

Le affermazioni della Signora D’Ambrosio sulla questione Liceo classico sono diventate da ormai diversi mesi un leitmotiv su cui impostare la sua già ben avviata campagna elettorale. È stato proprio questo argomento, supportato dalla medesima volontà del Sindaco e non solo, così come prepotentemente uscito fuori dal consiglio comunale dell’8 agosto, il punto fermo con cui denigrare l’impegno dell’assessore all’istruzione, che aveva ricevuto, invece, l’incarico di seguire la situazione. Partendo dal fatto che è stato proprio il Sindaco, cui assolutamente non compete la gestione delle scuole superiori che sono pertinenza esclusiva della provincia, ad intavolare con quest’ultima una transazione che ha prodotto lo scriteriato Protocollo d’ intesa, in cui si è siglato il trasferimento al passo del liceo. Io sapevo che il sindaco aveva fatto un accordo con la provincia di messa a disposizione dell’ex scuola elementare del passo solo per lo scientifico, sempre più a corto di spazi. Il mio limite è stato questo: credere e fidarmi del mio Sindaco, anche perché, quando il protocollo di intesa fu portato in giunta, io ero assente, ma poco male, perché, come modus operandi, a parole si è fatto capire ai presenti  quello che si voleva. Voglio sottolineare che per un paio di mesi la sottoscritta, col solo aiuto dell’ingegnere Gerardo Sirignano, ha cercato di far dialogare Preside, Provincia e Proprietario sulla sicurezza dello stabile di via variante, ma non si è arrivato a nessun accordo, anzi la Provincia ha revocato il fitto ed ha richiesto al comune la messa a disposizione di un locale comunale. A questo punto quel protocollo di intesa diventava il vademecum per trasferire il liceo al passo, ma non solo non era stato condiviso con l’assessore all’istruzione, non solo non era stato portato in consiglio comunale così come si recitava all’interno dello stesso in quanto a validità, ma non teneva conto del danno che si sarebbe provocato nel privare il centro, ormai limitato fortemente ai servizi presenti, di una scuola storica come il liceo. Non riesco a capire come non si voglia comprendere la gravità delle conseguenze di questa scelta… E non capisco come proprio una mente fresca, come quella della Signora D’Ambrosio che aspira ancora ad amministrare questo paese, non se ne renda conto. Invece di credere di saper amministrare, vivesse direttamente il paese… Osservasse al borgo quante persone scendono da settembre a giugno e quante da giugno a settembre. Qui non si parla di percezione del problema, qui si parla di problema.

Ma tornando alla cronaca dei fatti, è stata votata in consiglio comunale del 5 dicembre (il primo di una serie di consigli comunali sul liceo, cosa sintomatica di una forte spaccatura in maggioranza) la volontà di fare in modo che il liceo restasse nel centro storico, solo la signora D’Ambrosio si è astenuta, tutti gli altri, in primis il Sindaco che tempo prima aveva mostrato le chiavi al preside della scuola già disponibili, hanno all’unanimità concordato questa scelta. Il palazzo di vetro aveva spazi disponibili, si era calcolato che sarebbero serviti 120 mila euro, ma i problemi dell’alberghiero, da anni sollevati dalla preside con note al Sindaco, hanno fatto lievitare il costo, ma tra ribasso d’asta di 25 mila euro , fondi  dati dalla provincia per un totale di 46 mila euro e migliorie sul progetto, la situazione comunque era fattibile. Il problema è che i 120 mila euro del bilancio comunale provenivano da un movimento fatto al passo e, come dichiarato dal sindaco in consiglio comunale, per etica andrebbero spesi al passo.. Mi chiedo se con queste premesse si possa pensare di essere buoni amministratori… Esiste una differenza tra soldi del passo e soldi di mirabella o calore o piano pantano, se si amministra un intero paese?! Ma quei soldi sicuramente sarebbero volentieri spesi nell’ex scuola elementare del passo, non idonea come tipologia strutturale perché scuola primaria e non secondaria di secondo grado in materia di sicurezza, motivazione cui ci si è aggrappati contro l’edificio di via variante, e che risulta grezza al piano superiore e separata all’interno dalla scuola dell’infanzia. A chi dice che quella struttura è pronta per accogliere a costo zero il liceo, si vuole ricordare solo i punti poco Fa menzionati… Va aggiustata e messa a norma per gli standard sulla sicurezza e tutto questo sempre con fondi comunali. Poi devo dire che sarebbe proprio bello vedere i ragazzi del classico, che  nella prossima classe prima saranno 18, stipati in quegli spazi a tradurre in religioso silenzio una versione di greco, mentre i piccoli cantano e giocano e dalla cucina si esalano gli odori per la mensa. Ma tanto il sindaco chiuderà quell’asilo che ha 20 alunni e continuerà a creare tra scuola dell ‘infanzia e primaria classi pollaio, in cui i bambini hanno poco spazio. Ottima soluzione concepita dai tuttologi di questa amministrazione….

Il progetto di allocazione del liceo classico e di messa a norma dell’alberghiero è stato prodotto, nonostante le sottese reticenze e i continui boicottaggi, ultimo dei quali la storia del vincolo ministeriale sull’edificio per il contributo del 2013 di efficientamento energetico. Su questo vincolo è stato detto tutto e il contrario di tutto.. Nel consiglio comunale dell’8 agosto, il sindaco per la prima volta si è scagliato contro il progetto e si è trincerato su questo vincolo, abbandonando l’aula con Rossetti e Moscato per non votare la volontà di spostare vigili e anagrafe, cantierare i lavori e  provare a posizionare temporaneamente il classico nel professionale, che ha aule vuote. In quel consiglio comunale la maggioranza è stata caratterizzata dai voti di Ruggiero, Santamaria, Sirignano e Petruolo insieme a tutta la minoranza. La D’Ambrosio è stata sempre ferma nella sua astensione. La sovranità di quel voto ha schiacciato il sindaco, che da solo e non per colpa di altri risulta sfiduciato e dimissionario. 8 persone hanno difeso questa volontà. Il sindaco ha di sua iniziativa prodotto una specie di ordinanza che non tiene presente non solo il contenuto di una pec della sottoscritta e dell’ingegnere Sirignano, ma la volontà sovrana degli 8 consiglieri, come si giustificano in merito Ruggiero e Santamaria? Inoltre il sindaco ha comunicato a provincia e a provveditore la richiesta di allocare il classico temporaneamente nel professionale, bastava chiamare il preside, responsabile sulla sicurezza, e parlarne direttamente. Poi improvvisamente ha fatto scrivere una nota dall’ufficio tecnico di invito alla ditta Graziosi, vincitrice della gara di appalto lavori, di presentarsi il giorno 20 agosto per discutere i preliminari dei lavori. Questi lavori saranno solo mirati all’alberghiero, così come sempre auspicato dal sindaco, che ha accettato la storia solo per aggiustare e consegnare la struttura all’alberghiero. All’improvviso poi sono arrivati fondi per oltre un milione di euro con cui davvero aggiustare tutto. La volontà politica del consiglio comunale dell’8 agosto deve essere l’unico dictat con cui operare. Spiace aver letto in un ultimo messaggio del sindaco arrivato solo il 14 agosto espressioni come “…. Forse sono poco credibile….. Mi assumo tutte le mie responsabilità…”. Spiace aver visto togliere la delega all’ingegnere sirignano, giustificando la cosa col fatto che non ha votato il bilancio, mentre lui aveva precisato che non votava il sindaco…. In altre situazioni abbiamo visto non votare il bilancio da altri, cui non solo non sono state tolte le deleghe, ma  che sono stati reintegrati nel gruppo di maggioranza…. Non c’è più un sindaco con maggioranza dall’8 agosto, non dal 16 agosto. Io ho solo tenuto presente la realtà dei fatti e sono stata conseguente. Spiace aver constatato che nel mio gruppo politico non sia stata capita, supportata, ma maltrattata. Non credo che né io né mio zio abbiamo mai fatto torti a questo gruppo, che decide di tollerare modi e parole offensive come quelle subiti dall’ingegnere Sirignano e di proteggere un sindaco che è stato capace di distruggere quel gruppo.

Da ultimo una considerazione è doverosa!

Immaginiamo non sia stato semplice per gli Assessori Vietri e Sirignano dare parere negativo all’approvazione del bilancio e determinare così lo scioglimento del Consiglio comunale.

Ad una più attenta analisi, però, detto scioglimento è stato il naturale epilogo e la diretta conseguenza del comportamento disaggregante del Sindaco Capone che ha preferito sposare aprioristicamente solo le posizioni di una parte della propria maggioranza penalizzando Mirabella centro, così come attestato delle innumerevoli lamentele dei cittadini che non hanno lesinato critiche e pressioni (verbali e sui social) ai propri rappresentanti Vietri e Sirignano.

Pertanto: “Chi è causa del suo mal, pianga se stesso”.

 

La Redazione

 

 


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