M’ILLUMINO DI MENO, mi emoziono di più.

M’ILLUMINO DI MENO, mi emoziono di più.

Riflessioni su un 1 marzo particolare

Che meraviglia, quando il sole tramonta, restare a chiacchierare a lume di candela!

Senza la luce dei neon il campo visivo immediatamente si restringe e incoraggia a stare più vicini; la voce si fa naturalmente più bassa, il tono più pacato. Pare, all’improvviso, rallentare anche lo scorrere del tempo, favorendo il bisogno di comprendere e comprendersi, sinceramente, senza fretta, senza superficialità.

Quale straordinaria opportunità parlare di discernimento e di scelte di vita coerenti, sollecitati dalle parole di fra Luigi Valentino, assistente regionale, e ispirati dalla tremula luce delle fiammelle che, nella penombra, acquistano anche un prezioso valore simbolico. E poi trattenersi tutti insieme a bere un buon tè, versato dal termos nelle tazze di vetro portate da casa, per dimostrare che ci teniamo, che anche noi siamo in campo per la salvaguardia del Creato, come dice chi ha fede, o semplicemente del pianeta e, soprattutto, per dare un aiuto tangibile alle future generazioni!

Animati da questa convinzione, con l’incontro formativo ed ecocompatibile del 1 marzo 2019, le Fraternità dell’Ordine Francescano Secolare della zona interdiocesana di Avellino, riunite nel Centro S. Chiara di Mirabella Eclano, hanno partecipato attivamente a M’illumino di Meno, storica campagna di sensibilizzazione lanciata dai microfoni di Radio 2 nel lontano 16 febbraio 2005.

Quel giorno, 15 anni fa, entrava in vigore il Protocollo di Kioto, con cui più di 180 Paesi si impegnavano ad attuare politiche industriali e ambientali capaci di rallentare il riscaldamento del pianeta; aveva solo 2 anni la giovane  Greta Thunberg, oggi considerata da Time  tra i 25 teenager più influenti al mondo e proposta al Nobel della Pace per l’impegno a favore dell’ambiente; si vendevano ancora quelle lampadine a incandescenza tanto facili da scegliere ma tanto energivore e il cambiamento climatico non era considerato un’emergenza per i mass media.

Nella stessa data, per la prima volta in Italia, Massimo Cirri e Filippo Solibello, conduttori di Caterpillar, immaginando di unire in un’unica giornata le azioni e gli sforzi di chi già si mostrava sensibile al tema, lanciarono la sfida e invitarono i radioascoltatori a sostenere con piccoli gesti la battaglia contro gli sprechi energetici e l’inquinamento crescente.

Immediato e positivo il riscontro. Il Gestore della Rete Elettrica Nazionale contabilizzò, negli anni successivi, un risparmio reale e consistente, nel 2006 equivalente al consumo quotidiano di una regione come l’Umbria, nel 2007 pari allo spegnimento di cinque milioni di lampadine.

Da allora un susseguirsi di iniziative e di adesioni: scuole, comuni e piazze italiane, monumenti come la Torre di Pisa, il Colosseo, l’Arena di Verona, e poi Quirinale, Senato e Camera, palazzi simbolo d’Italia, si sono spenti contemporaneamente a tante case di privati cittadini. All’estero, nel corso degli anni, sono rimasti al buio la Torre Eiffel, il Foreign Office e la Ruota del Prater di Vienna.

In occasione della quindicesima edizione, tra gli altri, hanno aderito ufficialmente all’iniziativa anche: Società Speleologica Italiana, Gruppo Michelin, Croce Rossa Italiana, CoopCulture, Intesa San Paolo, Ordine Francescano Secolare della Campania.

Nel frattempo, insieme al numero dei sostenitori, anche l’impegno è cresciuto: in termini di tempo, ora ben superiore a quello della messa in onda della trasmissione, e nelle modalità, suggerite da un decalogo di comportamenti virtuosi:

  1. spegnere le luci quando non servono.
  2. spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici.
  3. sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l’aria.
  4. mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola.
  5. se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre.
  6. ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria.
  7. utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne.
  8. non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni.
  9. inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni.
  10. utilizzare l’automobile il meno possibile, condividerla con chi fa lo stesso tragitto. Utilizzare la bicicletta per gli spostamenti in città.

Greta Thunberg oggi ci dice: “Nessuno è troppo piccolo per cambiare il modo”. Andando ben oltre il significato anagrafico, M’illumino di Meno lo sta dimostrando da anni, raccontando le iniziative numerose e creative che, seppure piccole, contribuiscono al consistente e importante risultato finale.

Tema centrale del 2019 l‘economia circolare, quella cioè che regala nuove opportunità alle risorse limitate che abbiamo a disposizione, perché le cose non finiscono mai, si rigenerano, come le bottiglie dell’acqua minerale che diventano maglioni o i fanghi che diventano biogas.

Tutto può diventare altro se: “Ri-uso, Ri-creo, Ri-passo in padella, Ri-salto il risotto, Ri-metto in tavola gli avanzi, Ri-acchiappo: in Svezia lo chiamano “plogging”, corro o cammino e intanto raccolgo i rifiuti, Ri-ciclo creativamente, Ri-utilizzo, Ri-ciccio: in inglese si dice “upcycling”, utilizzo materiali di scarto, cose da gettare, per creare nuovi oggetti con un valore maggiore del materiale originale, Ri-pesco: organizzo uno “swap party”, una festa in cui è possibile scambiarsi capi d’abbigliamento, accessori, cose, Ri-vedo vecchi amici a una cena antispreco , Ri-penso il mio stile di vita, Ri-qualifico un quartiere, Ri-lamo il parquet invece di cambiarlo, Ri-fiuto la plastica, Ri-spetto l’ambiente e le idee degli altri, anche se non spengono le luci per M’illumino di Meno, Ri-spengo le luci”.

Anche quest’anno, dopo il gran successo dell’evento, resta l’invito ad andare oltre, facendo delle scelte ecosostenibili un vero e nuovo stile di vita.

R.B. per la Fraternità Francescana


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