E’ TEMPO DI BILANCI…….

A un mese di distanza dalla fine dell’accesa campagna elettorale nel nostro paese, è forse possibile fare una disanima abbastanza serena sui risultati che hanno portato alla scelta della lista “Uniti per Mirabella”.

Il primo dato su cui riflettere è stato il grande astensionismo, che ha inevitabilmente portato l’ago del consenso verso l’amministrazione uscente. Esclusi i casi di coloro che non hanno potuto, per ragioni diverse e sicuramente serie, recarsi alle urne, la maggioranza di chi non ha votato ha agito così soprattutto per i seguenti motivi espressi da molti non-elettori :

1) disistima nei confronti di coloro che avevano governato negli ultimi anni

2) non gradimento per la nuova lista  schierata politicamente e formata da candidati ritenuti inesperti. 

In questo modo gli astensionisti hanno demandato agli altri il compito di dare al paese un governo, pensando di essere incolpevoli qualunque compagine fosse uscita dalle urne, ragion per cui nei prossimi cinque anni per qualsiasi cosa avvenga nella nostra cittadina diranno prima a se stessi e poi agli altri : “Io non li ho votati”.

E qui c’è l’errore di valutazione. L’astensione contribuisce inevitabilmente a favorire una lista piuttosto che un’altra e non posso non pensare che chi non prende posizione ha un noto precedente nella storia:

Ponzio Pilato!

 L’alternativa è stata proposta veramente con generosità e con il cuore, ma forse queste parole per tanti sono ormai prive di significato.

Comunque mettiamola così: pioveva a dirotto e non c’erano gli ombrelli!

I candidati di entrambe le liste non si sono risparmiati, facendo discorsi in tutte le contrade della cittadina fino alla serata conclusiva della campagna elettorale con gli ultimi comizi in corso Umberto I, nel cuore del paese. Il palese disaccordo manifestato dalla piazza gremita nei confronti di chi da tanti anni aveva amministrato Mirabella, soprattutto alla vista documentata, attraverso un filmato, delle indicibili condizioni a cui il paese è stato condotto per la palese incuria del suo stato, si è tramutato in grande entusiasmo per i discorsi dei candidati pentastellati e per quello conclusivo del capolista, che con garbo e ironia ha chiesto il voto per cambiare le sorti del nostro paese, mostrando una valigia metaforicamente piena di progetti da realizzare.

Di ben diverso tenore sono stati gli interventi urlati della lista rivale e decisamente inelegante , forse meglio definirlo di cattivo gusto l’invito anzi direi l’arrabbiato ordine di una candidata nei confronti di alcuni avversari politici e di alcuni concittadini  ad andare via da Mirabella. Il motivo?  E’ noto a tutti.

Al dissenso e agli umori della piazza però non ha fatto seguito il risultato dell’urna, che ha consegnato la vittoria alla lista “Uniti per Mirabella”.

E’ evidente che sono ancora tanto forti i legami intessuti negli anni trascorsi da chi ha amministrato e grande è la speranza di molte persone nella realizzazione delle promesse elettorali . C’è chi simpaticamente ha affermato che la differenza l’ha fatta la pasta e fagioli, perché quando il fagiolo, ben ripassato in padella, viene servito a tarda sera ha un benefico effetto sugli stomaci affamati e convince più di qualsiasi parola.

Al di là di ogni ulteriore considerazione, la democrazia impone adesso il rispetto delle regole su cui essa si fonda. Il paese ha scelto e la compagine della lista vincente ha il compito di amministrarlo.

Al neoeletto sindaco auguriamo quindi di operare meglio rispetto al passato.

Dai consiglieri dell’opposizione ci attendiamo un vigile  controllo dell’operato amministrativo.

Ai 1979 elettori, che auspicavano il cambiamento, consigliamo la seguente lettura:

“ E le stelle stanno a guardare”  A. J. Cronin

M. M.


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