Il Fonte battesimale della Chiesa di S. Maria Maggiore: da mille anni simbolo della Fede del popolo eclanese.

 Fonte

Tra le testimonianze dell’epoca tardo-romanica in Mirabella, un posto principale è occupato  dal Fonte battesimale conservato nella Chiesa di S. Maria Maggiore e risalente al  secolo XI, in corrispondenza dell’edificazione della cattedrale dell’antico borgo di Aquaputida. In accordo con lo stile romanico, il Fonte battesimale era situato all’ingresso dell’edificio e la sua presenza era indice di grande importanza per la comunità religiosa.

L’antico manufatto scultoreo consiste di una vasca a coppa sorretta da una corta e massiccia colonna, poggiata a sua volta su una base quadrata, il tutto ricavato da un unico blocco di pietra presumibilmente ad opera di maestranze locali; le sue dimensioni sono 110 cm di altezza e 95 cm di diametro. In prossimità del suo margine superiore sono presenti quattro altorilievi rappresentanti i simboli dei quattro evangelisti.

Secondo la tradizione iconografica cristiana, infatti, gli evangelisti sono spesso raffigurati con quattro simboli: Matteo è rappresentato da un angelo, Marco da un leone, a Luca è associata la figura di un bue, a Giovanni un’aquila. Tale simbologia trae spunto dall’interpretazione di alcuni passi biblici tratti dal libro del profeta Ezechiele e dell’Apocalisse.

Gli altorilievi presenti sul Fonte battesimale, tuttavia, non aderiscono pienamente all’iconografia citata. Se per gli evangelisti Matteo, Marco e Giovanni le effigi risultano invariate rispetto al canone consueto, per l’evangelista Luca il bue è sostituito da un busto di donna.

Tale eccezione è giustificata probabilmente dalle caratteristiche proprie del Vangelo di Luca, e dalla ricchezza di particolari che l’autore riserva alla figura della Vergine Maria. Il busto di donna dovrebbe alludere, per questo, proprio alla Madonna.

Attualmente, la scultura è situata più avanti e a destra dell’altare maggiore (osservandolo dall’ingresso principale). Ad un attento esame il  margine superiore presenta i segni di una lesione riparata. Si tratta di un intervento risalente al 1732, anno caratterizzato da un sisma che interessò fortemente la cittadina di Mirabella e che creò non pochi danni alla chiesa di S. Maria Maggiore, fatti testimoniati da cronache di quei tempi. Lo stesso Fonte battesimale riportò una crepa di 30 cm in corrispondenza dell’orlo, ricostruita aggiungendo un frammento di pietra ricavato da una lapide romana che ne riproduceva esattamente le dimensioni.

Oltre al Fonte battesimale, la Chiesa di S. Maggiore conserva altre due testimonianze dell’epoca tardo-romanica (XI-XII secolo): la maestosa scultura in legno policromo del Crocifisso (link) ed il prezioso manoscritto dell’Exultet (link).

Carmine Bruno

 


Print pagePDF pageEmail page
Print Friendly, PDF & Email